Campagna di Russia, incontri nelle scuole per non dimenticare. All’iniziativa, di Provincia e Unirr, hanno aderito sei istituti superiori novaresi
“Mio nonno si chiamava Francesco, faceva parte del battaglione Novara, partì in guerra e non tornò più; “disperso”, come migliaia di altri italiani, a soli 28 anni, nella battaglia di Arbuzovka, il 22 dicembre del 1942. In quella conca, divenuta tristemente nota come la “valle della morte”, entrarono in 30mila, ne uscirono in 5mila: ancora oggi arando i campi si trovano le ossa dei ragazzi che persero la vita nella più tragica battaglia della campagna di Russia”. Eppure quella pagina di storia del secondo conflitto mondiale, sanguinosa e drammatica, è spesso dimenticata, relegata in poche righe sui libri di testo. Per non dimenticare, ma soprattutto per raccontare ai ragazzi quello che accadde agli italiani, ai novaresi – dalla provincia di Novara partirono alla volta della Russia e non tornarono più 649 giovani, 118 solo in città – la Provincia, con il consigliere con delega all’Istruzione Andrea Crivelli, ha messo a punto un progetto, in collaborazione con l’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia, dedicato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado “sulla scia dell’iniziativa già organizzata a Trecate e dedicata alle scuole medie”. “Abbiamo deciso di portarla nelle scuole superiori di Novara – spiega Crivelli – e abbiamo avuto un ottimo riscontro: al momento hanno infatti già aderito Omar, Mossotti, liceo scientifico Antonelli, liceo classico e linguistico Carlo Alberto, liceo delle scienze umane Contessa Tornielli Bellini, complesso scolastico paritario Quintino Sella e liceo scientifico Galilei Borgomanero-Gozzano. L’auspicio è che il progetto possa essere modello da portare anche in scuole di altre province e regioni”. A tenere gli incontri, che inizieranno a metà febbraio, sarà Francesco Cusaro, ceranese, insegnante, presidente nazionale di Unirr ,e nipote di quel Francesco che dalla Russia non tornò più. “Dopo la morte di mia nonna – spiega Cusaro – trovai le lettere di mio nonno e iniziò la volontà di dare un senso alla sua storia e a quei fatti”. Un incontro con le scuole superiori Cusaro lo aveva già avuto l’anno scorso, all’Omar “e il risultato è stato che due ragazzi hanno portato all’esame una tesina sulla campagna di Russia”.
La particolarità della sua testimonianza nelle scuole non sono le parole – difficile catturare e mantenere l’attenzione dei ragazzi solo con un racconto – ma le fotografie; documenti che immortalano partenze, battaglie e tragedie quotidiane. “Ci sono migliaia di fotografie, crude e violente – spiega Cusaro – perché agli ufficiali furono date macchine fotografiche che avrebbero dovuto immortalare i luoghi, così lontani e sconosciuti” e invece documentarono un massacro; tre gli episodi salienti di quella campagna: la battaglia di Isbushenskij, il 22 agosto del ‘42, quella di Arbuzovka, dal 21 al 25 dicembre del ‘42 e la battaglia di Nikolajevka, il 26 gennaio del ’43. “Partendo dalle foto della Passalacqua di Novara accompagno i ragazzi in un viaggio fotografico che cattura l’attenzione”. C’è ancora qualche testimone diretto di quelle battaglie sanguinose: uno è Ugo Balzari, milanese di 97 anni che il 9 marzo presenzierà ad una serata pubblica a Galliate. “Questa non sarà un’iniziativa spot – conclude Crivelli – quanto piuttosto l’avvio di un percorso duraturo”.