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Novara

Canelli: «Basta con i voli pindarici! La biblioteca al Castello? Assurdo: servono meno dilettantismo e più concretezza»

A meno di un anno dalla conclusione presunta dei lavori, ancora non si sa con precisione quale destinazione avrà il Castello Visconteo Sforzesco di Novara. Sembrerebbe assurdo, anche perché in realtà esiste già lo studio di un team di professionisti che, qualche anno fa, aveva individuato il Castello quale contenitore ideale per i Musei Civico e Archeologico di Novara. E in realtà sia la richiesta di finanziamenti sia l’espletamento delle opere, fino a questo momento, sono andati in tale direzione. Oggi salta fuori dal cappello la volontà dell’amministrazione Ballaré di spostare nel castello la Biblioteca di Novara (o meglio, parte di essa, poiché integralmente, sarebbe impossibile).

Non che sia un’ipotesi non valida – spiega il consigliere comunale leghista Alessandro CanelliPotrebbe creare una bella suggestione tale proposta e, allo stesso tempo, contribuire a togliere spazi da mettere a reddito, dando vita anche ad un luogo di aggregazione culturale per famiglie, ragazzi ed anziani. Ma siamo sinceri… E soprattutto cerchiamo di essere realisti: al Castello devono ancora iniziare i lavori per il quinto, il sesto e il settimo stralcio e in più ci sarà un ottavo lotto. Tali lavori devono terminare obbligatoriamente entro la metà del 2015, ossia fra meno di un anno. Pena la perdita dei finanziamenti europei ottenuti dalla Regione che sono l’unica copertura finanziaria per completare l’opera (oltre ad una parte di finanziamento che deve essere messa a disposizione dal Comune). Il rischio concreto è quello di non riuscire a terminare i lavori, perdendo così le risorse europee“.

E questa sembrerebbe già un’ottima motivazione per arrivare, entro il più breve tempo possibile, ad una soluzione. Ma non è la sola: “Il trasferimento della biblioteca in una parte del Castello – prosegue Canelliè stata ipotizzata su due alternative: nella parte nord est, dove inizialmente si prevedeva di collocare il museo civico; la seconda ipotesi è nell’ala ovest, ovvero quella completamente ricostruita per collocare spazi per eventi e manifestazioni temporanee al pianterreno e l’archeologico all’interrato. Sia nell’uno che nell’altro caso il trasferimento della biblioteca, così come si prevedono le norme, in fatto di conservazione del patrimonio librario, prevede che ci debbano essere delle riprogettazioni da un punto di vista strutturale di carichi, di impiantistica, di tecnologia antincendio, di tecnologie antisismiche ecc. E in questo caso si stimano spese ulteriori tra i 2 e i 2,8 milioni di euro. Senza considerare i costi di trasloco dalla Biblioteca al Castello e solo di una parte del patrimonio… Per il resto bisognerà comunque mantenere in vita l’attuale palazzo di corso Cavallotti o ammassare i libri rimanenti in un magazzino… Ma quale utilità potrebbe avere la Biblioteca al Castello?“.

L’appello è chiaro: “Basta battere questa strada – conclude Canelliche è semplicemente irrealizzabile e non realistica. Questa amministrazione ha il dovere di portare a termine un percorso iniziato anni fa, magari con qualche miglioria rispetto al progetto iniziale, ma senza stravolgerlo. Magari al posto di una biblioteca, si potrebbe pensare ad una mediateca… Questo sì… Ma non ci possiamo permettere di perdere ancora del tempo. C’è troppa confusione sull’argomento, così come sul Faraggiana: ma come si può pensare di fare una multisala in una struttura che di sala ne ha soltanto una? E’ assordo. E poi non ci sono parcheggi all’esterno… E’ preoccupante pensare che vengano anche solo avanzate certe ipotesi… Occorre fare le scelte giuste subito, altrimenti le ricadute economiche e finanziarie di quegli spazi graveranno sui cittadini…“.  “Meno dilettantismo e meno voli pindarici: alla nostra città servono solo pragmatismo e concretezza“.