L’ex Villaggio Tav costa 1 milione 60 mila euro alle casse comunali; per i minori stranieri non accompagnati, i Novaresi pagano 1 milione 350 mila euro. Da qui la mozione di cui è primo firmatario il consigliere comunale della Lega Nord Alessandro Canelli in cui si chiede al Sindaco di intervenire per contenere i costi, avanzando anche proposte concrete a favore dei cittadini e delle famiglie novaresi.
Canelli si sofferma su dati concreti che danno un quadro generale di una situazione che effettivamente sembra proprio sfuggita al controllo dell’amministrazione. Partendo dal Villaggio Emmaus.
All’Ex Tav erano previsti inizialmente spazi da destinare a persone o famiglie in emergenza abitativa, per un numero massimo di 150 soggetti. Oggi, l’ex Tav è diventato un luogo dove trovano dimora praticamente fissa oltre 500 persone. Per essere precisi, 538, di cui l’85% straniere.
169 nuclei familiari di cui 137 famiglie con minori, 4 di coppie senza figli, 28 singoli.
Ma quanto costa ai Novaresi tutto ciò???
Nel 2014, il Comune ha speso 1 milione 60 mila euro comprensivi di gestione degli spazi del villaggio stesso e del dormitorio di via Passalacqua in accordo con la Cooperativa Emmaus: 500 mila euro per la gestione, 200 mila per l’energia elettrica, 320mila per il gas, 50 mila per l’acqua. Facendo una media di 170 nuclei abitativi, escono 6200 euro all’anno a famiglia. “Probabilmente – spiega Canelli a fronte di tali dati – se si cercasse un appartamento in periferia si spenderebbe di meno…”.
Il secondo tema è quello dell’assistenza minori stranieri non accompagnati: “Un fenomeno diffuso in tutta Italia; tanti sindaci si sono lamentati per l’insostenibilità della situazione poichè la legge obbliga i comuni in cui vengono individuati e fermati minori non accompagnati a farsene carico”. Si tratta di giovani che arrivano da due direzioni: o attraverso metodi di trasporto classici (auto, pullman, treno e si fanno trovare direttamente davanti alle Questure o alle comunità di accoglienza), oppure attraverso Mare Nostrum.
A Novara, i minori stranieri sono 98 minori di cui 77 arrivati solo quest’anno; tra questi molti con Mare Nostrum. Ad oggi ne sono rimasti 56, dei quali 12 dall’operazione del Governo. Gli altri sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. In città, ad occuparsi di minori ci sono la Comunità Santa Lucia, la Comunità Samuel, la Comunità Educativa Giovanile e Nuova assistenza.
Quanto costano??? Dagli 80 ai 130 euro al giorno: “Questo succede perchè le comunità in cui vengono ospitati questi minori in realtà hanno il compito di assistere ragazzi o bambini che hanno problemi familiari, sono abusati e necessitano quindi di particolari figure professionali che hanno un costo. Oltre all’investimento, viene a crearsi anche una commistione pericolosa tra bambini di 6-7 anni che provengono da situazioni familiari problematiche e persone che arrivano da tutt’altro contesto. A questi stranieri basterebbe avere un’assistenza a bassa soglia, qualcuno che insegni loro la lingua e li avvii verso un percorso di formazione professionale. Quindi di fatto avviene una iper assistenza verso tali soggetti, con un costo eccessivo a carico dei Servizi sociali del Comune di Novara”.
A fronte di costi per assistenza minorile complessivi per il 2014 pari a 3 milioni 700 mila euro sostenuti dal Comune di Novara, il peso dell’assistenza di stranieri non accompagnati è di 1 milione 350 mila euro, quasi la metà.
Ma ecco le proposte: “Il Comune può agire in due modi. Subire passivamente una situazione di questo genere, trincerandosi dietro la scusa di una legge che impone di assisterli, oppure adottare auspicabilmente un approccio diverso ed innovativo. Proponiamo dunque che il Comune si faccia parte attiva per trovare accordo con Prefettura, Questura, Provincia, Regione ed enti assistenziali del territorio innanzitutto per spalmare il numero degli arrivi di Mare Nostrum su tutta la provincia, secondo criteri di equilibrio e di equità. E poi si propone di creare le condizioni operative per individuare strutture di accoglienza a bassa soglia, che accolgano solo i minori stranieri non accompagnati per abbattere le tariffe giornaliere per la loro assistenza e integrazione, scendendo a 50 euro almeno, con un abbattimento di almeno il 30%.
Sul campo ex Tav è fondamentale razionalizzare le azioni per creare economia. Bisogna spostare la gente che non ha più diritto di rimanere li, curare gli aspetti legati alle utenze… Azione, quelle elencate, che porterebbero a generare risparmi del 30-35%, 460-470 mila euro all’anno”.
E Canelli ha già le idee chiare su come si possano investire tali risparmi:
“Gli asili nido comunali costano come gestione ai novaresi 4,7 milioni di euro (3,7 arrivano dal Comune). Vi sono ospitati 463 bambini. Se noi generiamo attraverso le azioni sopra descritte un risparmio di 460 mila euro, potremmo immediatamente ridimensionare se non dimezzare le rette per gli asili nido a tutte le famiglie che utilizzano il servizio. Solo attraverso un’azione più attenta su come si usano i soldi sul fenomeno dell’immigrazione si può generare risparmio. Peraltro, ormai è accertata l’esistenza di un vero e proprio racket gestito da mercanti di minori. Attraverso un’attenta gestione e un risparmio sulle spese, il Comune potrebbe in maniera più proficua e produttiva fare vere politiche per la famiglia e dare fiato economico finanziario a centinaia di famiglie novaresi che mandano i figli all’asilo, molto spesso già gravati dalle rate di mutui vari”.