Ci è davvero mancato, in questo periodo… La porta di ingresso chiusa e le vetrine abbassate hanno senza dubbio rattristato il cuore della città di Novara. Ma tranquilli… Finalmente è arrivata la soluzione che porta il nome di Antonino Cannavacciuolo. Il Bar Coccia riaprirà nel mese di ottobre e sarà proprio lo chef stellato di Villa Crespi a gestirlo e rilanciarlo. Una bella sfida per Cannavacciuolo, già impegnato nelle riprese di “Cucine da incubo”, ma soprattutto nelle stanze della splendida Villa Crespi, suggestiva dimora che si affaccia sul lago d’Orta, nonché rinomato ristorante dove Tonino si è conquistato, oltre ad una fama internazionale, le stelle che porta… “sul petto”.
Il CdA della Fondazione Teatro Coccia, dopo aver preso in esame le varie offerte pervenute per la gestione del locale, ha deciso di affidare il Bar Coccia a Cannavacciuolo che ha sottoposto alla città una proposta considerata di gran lunga la migliore sotto il profilo qualitativo ed economico.
Dice bene l’assessore al commercio Sara Paladini che così commenta l’arrivo imminente di Cannavacciuolo a Novara: “Un grande chef che arriva a Novara senza presunzione, con la voglia di mettersi in gioco e di fare con la città una scommessa sul futuro: un risultato certamente molto positivo, che dà valore aggiunto a tutto il sistema della ristorazione cittadina e che aggiunge una freccia importantissima al nostro arco anche in proiezione Expo“.
Eh già: con il Coccia, Cannavacciuolo si mette in gioco per dare al locale una nuova impronta alla luce della sua centralità nel panorama cittadino. La curiosità chiaramente si è già diffusa da tempo, da quando lo chef stellato, durante la Fiera di Arona, aveva annunciato l’intenzione di partecipare al bando. E, in realtà, un po’ tutti, in questi mesi abbiamo sperato che fosse proprio lui il prescelto. E così è stato!
Intanto, come al solito, il sindaco Ballaré si prende i meriti di una scelta che, diciamoci la verità, chiunque avrebbe fatto (tanto più alla luce dei meriti e dell’offerta stessa): “Con l’arrivo di Cannavacciuolo si chiude nel migliore dei modi una vicenda, quella del Bar Coccia, che ha rappresentato per Novara una vera criticità. Ne usciamo come noi siamo abituati a fare, cioè in avanti, puntando al top e offrendo il meglio ai novaresi e a tutti coloro che a Novara arrivano per godere della nostra offerta culturale e di tempo libero“.
E Cannavacciuolo, da parte sua, alimenta con la sua creatività la nostra impazienza di veder riaprire i battenti del bar Coccia: “Mi piace pensare alla cucina come ad un palcoscenico: per questo l’idea di lavorare dentro la struttura di un teatro mi affascina. Porterò al Coccia di Novara la mia filosofia con un format accessibile a tutti. Il meglio dei prodotti italiani dal sud al nord, una cucina solare e dinamica, puntando su socialità e atmosfere nuove. Noi siamo quello che mangiamo. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare alle persone che il cibo migliora la loro vita a tutti i livelli“.
Già ci piace…
Ti aspettiamo caro chef!