Carpi – Novara 1-0 http://www.novaracalcio.com
IN SINTESI
Comincia con il ginocchio di Tartaglia che salta al primo contrasto duro (di tanti..troppi) e il goal della “domenica” dell’ottimo centravanti Malcore pescato il serie C e finisce col Carpi che irride (non proprio sportivamente) festeggiando – dopo essere andati in apnea per almeno un’ora – e gli azzurri che schiumano di rabbia, con un serrate finale all’arrembaggio degno di Fort Apache e post partita piuttosto caldo, condito da moviole impietose per almeno due rigori non concessi agli azzurri. Insomma, una sconfitta di misura con tanti alibi, ma pure con alcune domande alle quali urge trovare risposte, ad esempio passando per l’ultima settimana di calcio mercato.
CRONACA e TABELLINO
Pronti via e siamo subito sotto. Tartaglia subisce un duro contrasto e si ferma, il ginocchio cede e non promette nulla di buono. Non si riesce neppure a fare la sostituzione, quando dopo aver recuperato un pallone generosamente offerto in uscita dagli azzurri, Malcore avanza verso l’aera e da oltre 20 metri lascia partire un destro chirurgico che si spegne all’incrocio. Montipò, che poi sarà bravissimo, può solo guardare con la coda dell’occhio, proteso in un disperato volo.
La partita del Carpi (che in verità colpirà anche un palo nel secondo tempo) finisce qui, perchè si metterà dapprima solo a guardare il palleggio azzurro tutto ripiegato nella propria metà campo, per poi richiudersi fin dentro l’area piccola a pregare Dio Eupalla affinché lo salvi dalle impetuose mareggiate azzurre che nel finale sferzano l’area di porta emiliana. Dove non arriva il portiere Colombi che salva miracolosamente in almeno un paio di occasioni (decisivo su Chajia quasi allo scadere), arriva la miopia dell’esordiente direttore di gara. Il black-out energetico che prima del 90′ fa cadere le tenebre sul Cabassi, pare la più degna metafora della serata del signor Antonello Balice di Termoli, a suo modo capace di guadagnarsi l’immortalità nel più tetro immaginario del tifo azzurro.
Carpi: 22 Colombi, 3 Capela, 4 Sabbione, 5 Verna, 9 Malcore, 10 Mbakogu (vK) (20 Bittante 69′), 13 Poli (K), 19 Pasciuti (6 Romano 64′), 25 Pachonik, 27 Jelenic, 30 Hraiech
A disp.: 1 Serraiocco, 12 Brunelli, 2 Vitturini, 8 Giorico, 15 Mezzoni, 16 Anastasio, 18 Carletti, 21 Saric
All.: Nicola Antonio Calabro
Novara: 1 Montipò, 2 Troest, 4 Mantovani (vK), 5 Casarini (K), 7 Sansone (15 Da Cruz 64′), 8 Chiosa, 10 Macheda, 18 Tartaglia (11 Di Mariano 4′), 20 Ronaldo, 21 Orlandi (26 Chajia 75′), 27 Calderoni
A disp.: 12 Farelli, 22 Benedettini, 6 Scognamiglio, 9 Simeri, 13 Bellich, 16 Schiavi, 29 Nardi, 30 Maniero, 33 Manconi
All.: Eugenio Corini
Arbitro: Sig. Balice di Termoli
Assistenti: Sigg. Cangiano di Napoli e Grossi di Frosinone
Quarto ufficiale: Sig. Prontera di Bologna
Marcatori: 4′ Malcore (C)
Calci d’angolo: Carpi 5 – Novara 5
Ammoniti: 13′ Malcore (C), 22′ Chiosa, 75′ Colombi (C), 80′ Romano (C)
Minuti di recupero: 4′ pt, 4′ s
Spettatori totali: 2187; paganti: 1521; abbonati: 666
Note: al minuto 86′ black out al Cabassi, gioco fermo per 10′
COSA VA, E COSA NON VA
La medaglia azzurra ha due facce così diverse, da rendere impossibile una sintesi, come peraltro è giusto che sia di questi tempi. Insomma: primo tempo “horror vacui”, ripresa coraggiosa, arrembante e orgogliosa. Ma… c’è un ma problemino la davanti; la porta la prendiamo di rado. Lo sdoppiamento di personalità (leggi rendimento) si riflette soprattutto nella zona nevralgica del campo. Così nel primo tempo, Casarini a parte, recuperato alla causa solo all’ultimo ma su ottimi standard quasi per tutta la gara: Orlandi palleggia più o meno allo stesso ritmo, mentre Ronaldo è troppo brutto per essere vero nella prima mezzora, poi però comincia a crescere, quando il Carpi scompare dal campo e ci lascia completamente giocare. Il brasiliano chiude la partita con incoraggianti segnali di ripresa anche fisici, ma quando è pressato va palesemente in difficoltà e mica sempre troveremo avversari che si chiudono dentro l’area lasciandoti il pallino sotto ritmo. In attacco la coppia titolare del momento Macheda-Sansone è letteralmente impalpabile per quasi tutto il primo tempo. Solo prima della pausa, e solo grazie alle accelerazioni di Di Mariano sulla destra (fra i migliori), trova qualche spunto interessante. Ma se per l’ex Manchester gli alibi ci sono, visti i palloni buttati a caso nella prima mezzora (spesso alti e lui la boa la fa mal volentieri), per Sansone gli alibi sono sempre meno, anche se Corini continua a difenderlo (d’altro canto non potrebbe fare altrimenti, visto che deve fare il fuoco con la legna che ha) e per ora Maniero è ancora solo una figurina Panini.
Tutto un altro discorso per Da Cruz e Chajia che insieme a Di Mariano (nel primo tempo), hanno dimostrato passo, tecnica e voglia, molto ma molto diverse dai fumosi ghirigori dei titolari. I giovanotti, hanno letteralmente cambiato la partita. Il funambolico Chajia Moutir, ancora al centro di clamorose voci di mercato (ma davvero lo Sporting avrebbe offerto dei milioni?), ha fatto letteralmente ammattire i difensori di casa, al punto che sono arrivati a triplicare la marcatura senza costrutto. Cose del genere le avevamo già intuite, ma non era mai stato troppo concreto, a Carpi invece si è intravisto che se c’è bisogno di salare l’uomo e creare superiorità numerica con avversari bloccati, lui è perfetto, senza dimenticare che il tiro più pericoloso degli azzurri è proprio la sua girata dal limite che ha fatto gridare al goal. Attenzione alle parole di Teti a Radioazzurra, se davvero il ragazzo si vende, resta comunque a Novara per crescere ulteriormente: bene così. Da Cruz, seppur dotato di buona tecnica è un giocatore più da verticalizzazione, con un allungo molto buono che lo rende adatto anche ad attaccare lo spazio in campo aperto, insomma senza tergiversare, al momento potrebbe fare il titolare al posto dell’abulico Sansone. Di Mariano meriterebbe un discorso a parte, perchè al momento il suo spirito di sacrificio e la combattività, sono elementi preziosi che vanno anche al di la del merito tecnico. Con Dickmann fermo ai box, e Tartaglia out probabilmente per un po’; l’ex romanista è fra i più accreditati a ricoprire il ruolo di esterno destro nel 3-5-2 che probabilmente verrà confermato domenica sera al Piola contro il Parma. Detto tutto ciò la sostanza è che davanti ancora non incidiamo a dovere, il vero acquisto dovrebbe/potrebbe essere Riccardo Maniero, una volta recuperata una parvenza d’atleta. Ci sarebbe proprio bisogno del bomber di Pescara (un goal ogni due partite), ma parliamo del biennio 2013-2015) perchè poi a Catania e Bari la media si è abbassata (90 presenze 25 reti), anche se il rendimento è quasi sempre stato su buoni livelli.
La difesa è il reparto che preoccupa meno, perchè al di la delle sbavature (in particolare di Troest), con l’innesto di Del Fabro rientrante dalla squalifica e con il probabile arrivo di un nuoco esterno (Antonio Balzano dal Cagliari?), non ha bisogno di grossi ritocchi; mentre del portiere non vale proprio parlare, le critiche, anche se in qualche caso corrette raccolte da Montipò nel pre campionato, sono il prezzo da pagare per far crescere un nostro giovane, il cui talento però non possiamo non vederlo solo per deleterie manie esterofico-esotiche per le quali se uno è nato e cresciuto a Novara non può essere che lo convochino in Nazionale Under 21; a proposito, bravo Lorenzo!
VAR e DINTORNI
In serie A la VAR, acronimo di Video Assistant Referee (in pratica la tv che aiuta l’arbitro), doveva spegnere le polemiche, di sicuro ha fatto felice Zuckerberg, vista l’impennata del “Social Bar Sport.” E visto che di chiacchiere ci nutriamo, possiamo gratuitamente affermare che con la Var anche in B, a correggere le lacunose diottrie di Balice, con l’eventuale trasformazione dei due conseguenti rigori, avremmo potuto vincere 2-1. La Var non avrebbe però fatto giustizia della sequela di interventi proditori concessi agli emiliani, a cui mancano diversi gialli e conseguentemente anche qualche probabile espulsione. Licenze qualunquistiche a parte, resta un primo tempo regalato; un centrocampo che se viene attaccato fatica anche nei passaggi rituali un attacco che tolta la verve giovanile latita di cattiveria; ed una coperta corta in alcuni settori che però da quanto abbiamo capito, il mercato cercherà di colmare.
SETTIMANA CRUCIALE
Domenica sera un Piola che speriamo carico di tifo azzurro, perchè non mancherà certo quello gialloblù, con la visita del Parma, saluterà la prima in casa del Novara. Al di la del risultato sempre figlio degli episodi (a Carpi tutti sfortunati), sapremo se la squadra di Corini assomiglia più alla slow motion vista nel primo tempo, oppure all’assalto rabbioso dei minuti finali. Giovedì 31 ci sarà (finalmente) la chiusura del calciomercato, che dovrebbe dare importanti e necessarie alternative al tecnico azzurro e misurare il grado di ambizione della società, in vista di un campionato quanto mai avvincente, quanto denso di insidie.