Bundì Nuares!
Oggi vi voglio parlare di ciò che è successo a Bergamo nelle scorse settimane.
Come saprete di recente è stato eletto sindaco Giorgio Gori, del PD.
Neanche completamente insediato, subito propone di far togliere i cartelli “Bèrghem” posti alle entrate della città. Un copione già visto… Ma in questo caso il finale, a differenza di quanto accaduto a Novara (almeno finora) e in altre città, è diverso.
Il sindaco, dopo aver ricevuto lettere accorate e riflettuto su iniziative locali che valorizzavano l’importanza del cartello toponomastico bilingue, ha deciso di fare un passo indietro!
Sì avete letto bene! Gori ha deciso di lasciare i cartelli, anzi, di più, di risistemarli in modo che la dicitura sia proposta in modo più ordinato, leggibile e con uno spazio adeguato alla dicitura “dialettale”.
Per il Comitato Salvaguardia Patrimoni Linguistici, impegnatosi in queste iniziative, e per tutte le persone che considerano importanti le proprie parlate, è una vittoria e un giorno da ricordare!
Un segno inaspettato di lungimiranza e di intelligenza politica oltre che di sensibilità culturale!
Di più: in una nota stampa il Comune di Bergamo ha affermato di “voler chiudere, una volta per tutte, la stagione delle battaglie ideologiche sul tema del dialetto nei cartelli stradali”.
Raro caso in cui si siano “ascoltate” le ragioni locali senza imporre gli “ordini” del partito nazionale.
Un applauso a Gori e, augurandogli una buona amministrazione, auspico senz’altro che il suo coraggio venga preso ad esempio da altre giunte, quali la nostra, che in analogo frangente non ha spiccato per capacità di comprensione del valore culturale e apartitico di un cartello con la doppia dicitura.