Sono 700 le famiglie che rischiano lo sfratto dagli alloggi popolari di Novara. E’ quanto Atc ha comunicato al Comune lo scorso mese di luglio. Tante persone, troppe che potrebbero veder decadere il loro diritto ad usufruire della casa di proprietà pubblica.
Per evitare di far esplodere una “bomba sociale” con centinaia di persone senza un tetto sotto cui ripararsi, Comune di Novara, Regione ed Atc hanno istituito una commissione per valutare, caso per caso, se si tratta di morosità incolpevole o colpevole.
“Per essere considerata incolpevole, la famiglia deve presentare un reddito Isee inferiore ai 6 mila euro annui – spiega il consigliere regionale Gianpaolo Andrissi, M5S – Anche i morosi incolpevoli, in base alla legge regionale del 2010, devono fare un versamento minimo di 40 euro mensili. Il rischio è che i morosi incolpevoli che non hanno versato questa quota minima (e non potendola versare) vengano considerati colpevoli pur trovandosi in situazioni economiche di gravissimo disagio”.
A tutela di chi, per gravi motivi economici, è impossibilitato a coprire anche una quota minima, i Pentastellati chiedono alla Regione di avviare una analisi più equa: “I piani di rientro per i morosi incolpevoli riguardino solo i mancati versamenti della quota minima; al tavolo della commissione sia presente almeno un assistente sociale con l’obiettivo di analizzare i diversi casi con maggiore oggettività. La mancata copertura da parte della Regione del Fondo sociale non diventi l’alibi per richieste economiche insostenibili per persone che già si trovano in condizioni di estrema fragilità”.