Contro l’iva applicata ai canoni di affitto nelle case popolari, i sindacati stanno valutando un’eventuale azione legale. Lo hanno dichiarato questa mattina Andrea Valmachino (Sunia Cgil), Gerardo Manco (Sicet Cisl) e Roberto Fimiano (Uniat Uil) nel corso di una conferenza stampa.
“Contestimao la scelta da parte di Atc Piemonte Nord di applicare l’iva sui canoni di locazione – dicono i sindacalisti – Abbiamo atteso a prendere posizione poiché volevamo capire dagli uffici dell’Assessorato alle Politiche Sociali e della Casa di Regione Piemonte se questa fosse una scelta possibile ed applicabile. Riteniamo comunque che sia da considerarsi ugualmente illegittima perché non conforme a quanto previsto dall’Articolo 19 della legge regionale 3/2010 sui criteri del calcolo sui canoni di locazione che vedrebbero, in questo modo, un sensibile aumento del canone stesso non previsto dall’articolo”.
Una valutazione delegata ai segretari regionali “che attualmente stanno decidendo insieme ai rispettivi legali se affrontare la tematica in sede di giudizio”.
Decisioni che, continuano i sindacalisti, “hanno determinato gravi disparità di trattamento tra inquilini assegnatari, abitanti nella stessa regione e sottoposti ad un unica legge”.
Sulla questione “Iva” arriva la risposta di Atc: “Quando è stata unificata l’Atc Piemonte Nord, vigevano regole diverse a seconda del territorio. Con il rinnovo dei contratti, abbiamo cercato di uniformare il tutto. E’ stata applicata l’Iva ai canoni come da contratto sottoscritto dai condomini, ma l’abbiamo tolta da alcune utenze. Ballano pochi euro e alcuni condomini pagano anche meno rispetto al passato”.
Oggetto dell’incontro anche i tavoli comunali sulle morosità colpevoli, giudicati positivamente dai sindacati, anche se, come da loro stessi confermato, fino a questo momento sono stati valutati solamente 250 casi su 700 totali. Casi che non riguardano gli ultimi tre anni, ma si fermano a quanto registrarto fino al 2014.
Ma i sindacati sostengono che “nei numerosi comuni dove i tavoli sono stati convocati, vi è stato un considerevole aumento delle entrate dell’Agenzia Territoriale per la Casa che auspichiamo possa tradursi in servizi realmente più efficienti. Anche le famiglie coinvolte hanno potuto giovarne, l’occasione si è rivelata utile per liberarsi finalmente di storicità complesse da gestire se non con un percorso creato su misura, ed attraverso la sensibilizzazione al l’adesione al Fondo Sociale, la certezza di non ricadere anche in futuro nelle stesse medesime difficoltà”. Eppure lo stesso presidente di Atc, Giuseppe Genoni, la scorsa settimana, aveva annunciato che fra i tanti che avevano sottoscritto il piano di rientro, pochissimi avevano rispettato i tempi previsti per i primi pagamenti. Quindi punto a capo…
I sindacati hanno anche accennato al conflitto politico che si sta sviluppando intorno ad un tema delicato come quello appunto delle case popolari: “Auspichiamo che possano finalmente cessare le polemiche, in alcuni casi estremamente sterili, tra i vari enti coinvolti nella gestione dell’edilizia sociale, nella speranza che ognuno possa far confluire ogni sinergia verso la risoluzione più efficace rispetto a tematiche, quali canoni, iva, decadenze, assegnazione alloggi, fondo sociale, servizi, spese condominiali e quant’altro rispetto alle reali esigenze degli assegnatari e richiedenti assegnazione”.