Una seduta durata più di due ore quella della commissione comunale riunita per discutere del tema “case popolari”, uno dei più caldi dal punto di vista sociale per la città di Novara. Gli inquilini del Comitato spontaneo al termine si sono detti “poco soddisfatti”. Si aspettavano “risposte sull’Iva, sui costi del contratto e sugli investimenti per la manutenzione”: ne hanno ottenute due su tre, perché gran parte della discussione si è concentrata sull’annosa questione delle morosità, che coinvolge ormai un migliaio di assegnatari.
“Abbiamo pagato completamente di tasca nostra il rinnovo del contratto”, spiegano i residenti. In aula consiliare il presidente di Atc Giuseppe Genoni ha chiarito che “la spesa va divisa a metà fra ente e inquilino”. “Come avverrà la restituzione dell’eccedenza versata?”, si chiedono gli inquilini.
Sul fronte delle morosità Atc e Comune hanno fornito dati aggiornati. In totale i casi da esaminare sono 1.040. Attualmente ne sono stati già esaminati 249, 155 solo nel mese di agosto per un ammanco di 239.000 euro. Di questi 155 solo per 8 sono partiti i piani di rientro: 5 hanno iniziato a pagare, mentre per gli altri 3 sarà avviata la procedura di decandenza. Al momento risultano saldati il 23% dei debiti pregressi.
In totale il Comune punta a recuperare 873.000 euro dai 700 casi di morosità. Secondo l’assessore alle Politiche sociali, Emilio Iodice, “l’operazione dovrebbe concludersi entro i prossimi due anni. Nel frattempo abbiamo avviato anche il monitoraggio delle morosità colpevoli (inquilini che non pagano pur avendo le risorse per farlo, ndr) e abbiamo trattato 35 casi: 30 hanno concordato un piano di rientro, mentre gli altri 5 sono in attesa di approfondimento”.
La commissione era stata convocata su richiesta del consigliere Daniele Andretta (Io Novara) “non solo per questioni contabili – ha commentato – ma soprattutto per i risvolti sociali, relativi al numero dei morosi. Qualcuno è arrivato a chiedere le dimissioni di Genoni, ma mi pare una richiesta ingiusta. E’ evidente che qualcosa non funziona, perché qualcuno non paga anche se potrebbe farlo e che questa situazione è diventata tale, a causa di anni di lassismo. Un contesto che ha ricadute anche sul patrimonio immobiliare, su cui non si riesce a fare neppure la minima manutenzione”. Il tema è talmente vasto e complesso, oltre che sentito dai residenti, che i consiglieri hanno proposto di convocare una nuova commissione, per continuare la discussione.