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Novara

Case popolari: la Regione modifica la legge. Stop alle decadenze. Adesso gli sfratti saranno più difficili

Palazzo Lascaris sede del consiglio regionale

E’ stata approvata poco fa dall’aula di Palazzo Lascaris la modifica alla legge regionale 3 che, fra l’altro, tratta del tema delle decadenze e degli sfratti per gli inquilini morosi (o ritenuti tali) degli alloggi gestiti dalle Atc. Come si ricorderà il dibattito si era fatto infuocato sull’argomento nei mesi scorsi, anche a Novara, dopo che erano stati resi noti i risultati di uno studio condotto da Deloitte per conto della Regione, sulla situazione debitoria delle Atc fino al 2014. Ne era emerso un quadro sconcertante di una voragine di debiti che solo per l’Agenzia del quadrante che comprende Novara aveva sfiorato i 26 milioni di euro. Una buco enorme accompagnato dalla richiesta di centinaia e centinaia di decadenze indirizzate  dalle Atc ad affittuari morosi da anni. Una bomba sociale innescata che aveva allarmato sindaci e consiglieri regionali, terrorizzati all’ipotesi di centinaia di famiglie letteralmente messe in mezzo alla strada. Da qui la volontà di modificare la legge e dunque bloccare gli sfratti in attesa delle opportune verifiche sull’effettiva morosità “colpevole” degli inquilini interessati. Così è stato oggi.

«Abbiamo approvato una buona legge – dichiara il consigliere regionale Pd Domenico Rossi – che modifica la legge 3, con cui si sospendono tutte le decadenze in corso e i conguagli delle utenze fino alla conclusione delle necessarie verifiche. Un meccanismo che aiuta a prevenire veri e proprie emergenze umane e sociali».

Una norma, proposta dall’Assessore Augusto Ferrari, che incide su numeri importanti come ha sottolineato Nadia Conticelli, presidente della Commissione in cui è stata affrontato il merito della disegno di legge. «Era necessario eliminare il meccanismo automatico della decadenza – prosegue Rossi – come dimostra anche il caso novarese: con questa legge sono inserite verifiche sui singoli casi con il coinvolgimento dei Comuni».
“Il pagamento dei canoni  e delle utenze saranno, infatti, valutati in considerazione delle conseguenze sociali. Con questa legge si prevede un’azione congiunta delle ATC e dei Comuni nella valutazione di ciascuna posizione, al fine di procedere con la decadenza solo nei confronti di chi viene ritenuto in grado di pagare. Una volta provveduto alle verifiche potranno essere valutati i piani di rientro per il debito dell’assegnatario”.

“Riguardo all’articolo 6 della legge – dice il consigliere regionale di Forza Italia Diego Sozzani – cioè quello relativo al blocco delle decadenze, il voto in aula è stato unanime. Questo proprio per evitare le emergenze sociali  temute. Quindi da questo punto di vista la legge va bene. Ora i Comuni e le Atc dovranno verificare i singoli casi e stabilire chi è veramente moroso e chi no, fissare piani di rientro e stabilire nuove regole per le decadenze qualora questi ultimi non vengano rispettati. Meno chiare  sono le conseguenze di questa manovra sul bilancio, ovvero: chi pagherà i 26 milioni di euro di debiti verificati fino al 2014? E cosa è accaduto negli anni successivi? A queste domande, proposte da noi e dal Movimento 5 Stelle, in aula non è stata data risposta. Il nostro timore è che vengano pagati da tutti i piemontesi… Mi chiedo se questa assenza di responsabilità sia accettabile, anche perchè, accanto ai morosi incolpevoli vi sono quelli colpevoli, da anni, ovvero i furbetti”. Una situazione controversa perchè, a fronte di numerose situazioni di morosità colpevole da decenni, vi sono liste d’attesa di famiglie che, legittimamente, attendano l’assegnazione di un alloggio. Le verifiche attuate da Atc e Comuni dovrebbero dunque portare un po’ di chiarezza.

Nelle more dell’approvazione della legge anche un elemento di novità ovvero il recepimento della Legge Cirinnà, con l’equiparazione delle convivenze di fatto  per l’attribuzione dei punteggi nelle graduatorie e per l’assegnazione della case popolari.