Nove sfratti in una settimana: l’ultimo questa mattina, in via Morazzone 23, dove, da tempo, gli inquilini del palazzo popolare chiedevano che venissero garantite la sicurezza dell’edificio e la tutela dei residenti a fronte della presenza di un occupante abusivo nel cui alloggio, ogni sera, affluivano personaggi piuttosto “vivaci” e non ben identificati. La famiglia sgomberata da via Morazzone aveva con sé una minore: al capofamiglia è stato proposto il dormitorio, alla moglie con la minore il centro di prima accoglienza di via Bottini. Entrambe le soluzioni sono state rifiutate.
Altri occupanti abusivi sono stati allontanati da via Casorati e da alloggi popolari situati a Novara: tre per morosità colpevole. Non pagavano l’affitto da prima del 2011. Un’altra persona è stata allontanata perchè, come è risultato da approfondimenti, possiede un appartamento in città a lei intestato.
Rimangono ancora una quarantina di casi da sistemare. Il Comune, gradualmente, si occuperà degli sfratti dei morosi colpevoli che non pagano ante 2011. Molti tra loro hanno accumulato 20-30 mila euro di debiti nei confronti dell’ente locale. Più avanti si proseguirà con gli anni successivi, fino a tornare ad una situazione di regolarità.
Anche al villaggio Tav si sta “facendo pulizia”: quattro sfratti, simbolici, sono stati effettuati in questi giorni. Da tempo, le famiglie che occupavano quelle casette si sono allontanate da Novara e non si sa dove siano finite. Chiaramente, è venuto meno il loro diritto all’occupazione. Così sono state cambiate le serrature e prelevati i termosifoni. Lì dentro non potranno più entrare. Quegli alloggi saranno assegnati, come prevede il regolamento del villaggio, a chi vive situazioni di emergenza vera.