Caso Pride, Novara Arcobaleno: “Non sarà questo no a fermarci, in piazza almeno 2.000 persone”, commenta il presidente Alessandro Antonini. Intanto Canelli resta fermo sulla propria decisione
“La macchina non si ferma, non sarà certo il fatto di dover pagare un palco in piazza e delle affissioni a farci arrendere. Il 26 maggio porteremo in piazza almeno 2.000 persone. Passeremo anche sotto al Comune, com’era già previsto da programma, così potranno rendersi conto di cosa sarà davvero quella giornata”. Alessandro Antonini, presidente di Novara Arcobaleno replica alle parole del sindaco Alessandro Canelli, che ha scelto di negare il patrocinio al Novara Pride, ritenendolo “una manifestazione di tipo simbolico-folkloristico, che non può apportare il giusto contributo alla crescita e alla consapevolezza su problemi di questo tipo”.
“La decisione non ci ha sorpreso più di tanto – continua Antonini – Quello che però ci ha stupito è che le dichiarazioni del sindaco, riportate anche nella mail con cui ci è stata comunicata la scelta, ricalcano esattamente quelle rilasciate dai presidenti delle Regioni Trentino e Lombardia. Per noi si tratta di motivazioni inaccettabili. Pensare che il nostro sarà semplicemente un party di strada è grave e offensivo. È ovvio che non saremo in giacca e cravatta quel giorno, ma che si tratterà di un “carnevale al contrario”, in cui finalmente potremo svelarci per ciò che siamo veramente”.
E aggiunge: “Dal 19 al 27 maggio abbiamo in programma altri eventi, quali dibattiti, aperitivi e incontri culturali sui diritti e come vengono affrontati in Italia a livello normativo. A questi, invece, potrebbe concedere il patrocinio?”, si chiede facendo riferimento alla tipologia di eventi su cui Canelli ha mosso le proprie critiche.
In vista del 26 maggio la macchina organizzativa è già in moto da mesi e il programma della giornata sta andando definendosi: “Il ritrovo è fissato per le 15 in piazza della stazione, da lì risaliremo per il centro, passando dal Comune e arrivando in via Rosselli, fino nei pressi di piazza Martiri, dove sarà allestito un palco. Dopo una serie di interventi da parte dei nostri ospiti, poi inizierà la musica dal vivo”.
Nel frattempo, mentre il caso Novara pride finiva sotto i riflettori delle testate nazionali, Canelli, che ha già incassato il sostegno di Nastri e del gruppo Fratelli d’Italia novarese al completo, resta fermo sui suoi passi, ribadendo di ritenere l’evento “una manifestazione folkloristica, che non serve a rilanciare il tema della tutela dei diritti perché, al contrario, accentua le battute da caserma. Tutti hanno il diritto di manifestare, e infatti lo faranno liberamente – sottolinea, in risposta alle accuse di omofobia piovute da più parti – allo stesso modo, però, l’amministrazione comunale ha il diritto di non sposare una causa che non condivide”.