Catturava specie protette nel Parco del Ticino: denunciato per bracconaggio
Un vercellese denunciato per furto venatorio dai Carabinieri Forestale di Novara, rischia ora da 3 a 18 mesi di reclusione ed una multa da 5.000 € a 30.000 €
La Stazione Carabinieri Forestali di Novara, coadiuvata da Guardie dell’Ente di Gestione Aree Protette Ticino e Lago Maggiore, a seguito di complessa attività di indagine, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Novara un cittadino italiano, residente in provincia di Vercelli, per i reati di furto venatorio e maltrattamento di animale.
I fatti sono stati accertati, nell’abito di controlli sull’attività di gestione dell’azienda agrituristico-venatoria “S. Bernardino” all’interno della Garzaia di S. Bernardino, parte del sistema naturalistico delle Garzaie Novaresi. Si tratta di una Zona di Protezione Speciale (ZPS), area naturalistica di pregio sottoposta a protezione rafforzata dalla legislazione europea, nazionale e regionale.
L’indagato è stato intercettato, in flagranza di reato, mentre posizionava una tagliola e si accingeva a prelevare un esemplare di gazza.
Nel giorno antecedente era stata catturata, con analoghe modalità, una faina, piccolo mustelide, protetto dalla normativa nazionale di tutela della fauna. L’animale è stato poi affidato alle cure veterinarie del caso per il recupero delle gravi ferite riportate.
L’indagato è stato, fermato e tutti gli strumenti di caccia rinvenuti in loco (una tagliola e due lacci metallici) sono stati sottoposti a sequestro. La successiva perquisizione dei locali dell’azienda, ha portato a rinvenire ulteriori due tagliole e circa dieci metri di filo metallico, compatibile con quello utilizzato per la realizzazione dei lacci di cattura.
Tutto il materiale è stato sequestrato. Gli animali, prontamente recuperati, sono stati affidati al Rifugio Miletta, che una volta curati, si occuperà poi del loro rilascio in natura.
Le modalità della cattura, del tutto non compatibili con il lecito esercizio dell’attività venatoria, hanno condotto alla contestazione dell’ipotesi di reato del furto venatorio, introdotto nel codice penale nel 2004 e sanzionato gravemente con la pena della reclusione da 3 a 18 mesi e la multa da 5.000 € a 30.000 €.
Fonte Comando Carabinieri Novara