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Novara

C’è connessione fra cibo e mente. Lo stress si combatte mangiando… Bene!

Cibo e mente (via lifegate.it)

 

Negli ultimi anni è emersa la stretta interconnessione tra cibo e mente, laddove il primo può influenzare l’altra e viceversa.
Il mantenimento del benessere psicologico, oltre che fisiologico, passa quindi anche da una sana alimentazione, contraddistinta da una dieta equilibrata e da cibi qualitativamente prescelti in base ai loro principi e valori nutrizionali.
Il complesso sistema nervoso di cui ogni individuo è dotato si aziona sulla base di particolari processi biochimici, che per funzionare necessitano di certi Nutrienti e Nutraceutici, e per essere protetti di certi Antiossidanti. Tali elementi come Proteine, Sali Minerali, Vitamine, Zuccheri, Fito-molecole etc. mediano la costituzione e la ristrutturazione di certe strutture cerebrali, così come il passaggio dei segnali elettrici tra neurone e neurone alla base del funzionamento neuropsicologico.
Il cervello è la sede della nostra componente psicologica, ma allo stesso tempo un organo il cui funzionamento dipende da elementi nutritivi. Molti principi contenuti negli alimenti hanno allora il potere di mediare il funzionamento del sistema nervoso, inibendolo o stimolandolo, e quindi più in generale la capacità di mantenere o meno la buona salute di molteplici dinamiche psico-fisiche.
Per quanto detto è intuibile lo stretto rapporto tra alimentazione e sfera psicologica ed il fatto che, quindi, un adeguato comportamento alimentare preserva un ottima salute sia neurologica che, allo stesso tempo, psichica.
Il cibo che la persona ingerisce determina la sua composizione biochimica, anche e soprattutto a livello centrale. Una cattiva dieta con scarsa, eccessiva e/o squilibrata ingestione di alimenti secondo le loro proprietà nutrizionali può allora provocare spossatezza fisica, diminuzione delle prestazioni cognitive, squilibri neurali e problemi psicologici da non sottovalutare come ad esempio tensione e labilità emotiva, ansia, umore altalenante, nervosismo, apatia, suscettibilità, sonno disturbato, etc.
Una dieta sbilanciata produce altresì conseguenze negative sulle emozioni e sugli atteggiamenti dell’individuo, anch’esse chiaramente collegate alla sua componente psichica.
Può inoltre essere influenzato in modo disfunzionale anche il temperamento della persona, certamente preformato in anni precedenti, ma anch’esso possibile bersaglio nel presente di una alimentazione squilibrata.
Per funzionare il sistema nervoso utilizza in particolare il glucosio, che si trova negli Zuccheri (detti Carboidrati semplici o Monosaccaridi), dal quale ottiene la giusta energia funzionale. Il glucosio media importanti neurotrasmettitori, ovvero sostanze necessarie per il passaggio degli impulsi nervosi tra un neurone e l’altro, favorendo la sensazione di benessere, l’attivazione e la tranquillità a livello psicologico.
Lo stesso discorso vale per il consumo di Lipidi, cioè di grassi (di cui sono ricchi burro, olio, grassi animali), all’interno della dieta quotidiana. Tutto l’organismo ed anche in particolare il sistema nervoso è costituito da componenti lipidiche (Fosfolipidi), le quali agevolano il passaggio dei nutrienti attraverso le pareti cellulari (e quindi anche nelle strutture celebrali) ed il loro successivo vitale assorbimento, così come forniscono una protezione contro possibili intrusioni patogene esterne.
Anche il consumo di Proteine, formate da molecole dette Oligopeptidi, composti a loro volta dalla combinazione di una serie di altre molecole definite Aminoacidi, è strettamente collegato al benessere psico-fisico della persona. Esse infatti funzionano addirittura come precursori e mediatori dei Neurotrasmettitori. Dunque questi ultimi, come già accennato vettori per l’interscambio di informazioni a livello celebrale, sono costituiti proprio dalle molecole proteiche derivate dagli alimenti ingeriti (in natura esistono 21 Aminoacidi che combinandosi formano le Proteine; 8 di essi non sono sintetizzabili dall’organismo e per questo devono essere necessariamente assunti mediante l’alimentazione). Fonti ricche di Proteine sono carne, pesce, uova, latte, formaggio ed anche cereali e legumi.
Un giusto apporto di Vitamine è ulteriormente fondamentale per il buon funzionamento globale dell’individuo; la carenza di Vitamine del gruppo B (B1, B2, B3/o PP/, B5, B6, B12) può infatti provocare ansia, paura, problemi di umore (ad esempio depressione), demenza e/o disturbi psicotici. Parimenti un loro equilibrato consumo attraverso gli alimenti aiuta a tener lontani tali problematiche psico-fisiche.
Più in generale dunque le Vitamine, pur non fornendo energia, sono indispensabili all’utilizzazione dei principi nutritivi assunti. La maggior parte di esse non è sintetizzata dall’organismo in modo indipendente e dunque devono essere assunte attraverso un alimentazione variegata ed equilibrata.
Altri fondamentali principi nutritivi sono i Sali Minerali, come ad esempio Calcio, Ferro, Fosforo, Iodio, Magnesio, Potassio, Sodio oltre ad Oligoelementi quali Selenio, Zinco e Zolfo, tutti cruciali nella mediazione di molteplici funzioni fisiologiche e mentali.
Tali sostanze sono contenute in cereali integrali, legumi, frutta e verdura fresche, pesce e frutti di mare, cioccolato, frutta secca, latte e derivati, carne.
I Sali Minerali sono implicati in molti fondamentali meccanismi neurologici e psico-fisici (ad esempio Sodio, Magnesio e Potassio nell’attivazione nervosa e muscolare e nel controllo osmotico delle cellule). In tal modo la loro assunzione alimentare permette di far funzionare al meglio e mantenere in salute il sistema nervoso, muscolare ed osseo, così come di tener lontani ansia, stress, depressione e deficit cognitivi.
Oltre ad esservi alimenti in grado di far bene all’umore e di allontanare l’ansia e lo stress, ve ne sono altri però con effetto opposto (in particolare se consumati in modo eccessivo). Tali sostanze sono infatti connotate dalla presenza di principi psicoattivi i quali eccitano e sregolano la normale attività del sistema neuropsicologico. Alcuni esempi di queste sostanze sono: l’alcol, il caffè, il tè, lo zucchero bianco, la carne rossa.
Anche tempi e spazi sono molto importanti per una corretta alimentazione utile al mantenimento del proprio benessere psico-fisico. In specifico è bene distribuire i principi nutrizionali lungo la giornata con almeno 4-5 pasti, cercando di non saltarne nessuno ed in particolare la colazione necessaria a fornire energia psico-fisica dopo le molte ore trascorse dalla cena, così come il pranzo, ma anche più in generale gli altri pasti come lo spuntino, la merenda e la cena stessa, per evitare di consumare maggiori quantità di cibo al pasto successivo a causa della maggiore sensazione di fame. E’ bene poi non abbondare nelle quantità, variegare gli alimenti secondo la celebre Dieta mediterranea (sintetizzata attraverso la cosidetta Piramide Alimentare) e consumare i cibi lentamente, favorendo la digestione e l’assorbimento dei vari nutrienti in essi contenuti.
Il collegamento tra cibo e dinamiche psico-emozionali si esplica anche attraverso le attivazioni fisiologiche del corpo in corrispondenza di pensieri e segnali sensoriali attinenti agli alimenti come profumi, immagini, etc., che attivano la salivazione (la famosa “acquolina in bocca”), la sensazione di fame e l’apparato gastrointestinale. Questa dinamica tra cibi, stomaco, intestino e mente è dimostrata anche da disturbi psicosomatici come gastrite, dolori addominali, dispepsia, etc.
Altra dimostrazione dello stretto e circolare rapporto tra cibo e parte psicologica sono i seri problemi e disturbi alimentari che possono nel tempo portare gravi conseguenze non solo mentali, ma anche fisiche.
Altra prova è il fatto che quando viene sperimentata gioia e spensieratezza, la voglia di sedersi a tavola e concedersi sfizi e delizie alimentari è maggiore; quando invece ansia, tensione, pensieri e preoccupazioni occupano e tartassano la mente, il desiderio di mangiare si affievolisce fino a sconfinare molto pericolosamente in ferree diete e digiuni o aumentare in modo disfunzionale con abbuffate ed eccessiva ingestione alimentare (con conseguenti aumento di peso e problemi fisici attinenti).
Il cibo può in quest’ultimo caso diventare una vera e propria droga con sintomi e problematiche molto simili alla dipendenza da sostanze, come ad esempio Assuefazione, Craving ed Astinenza.
In conclusione il cibo aiuta a fornire energia, benessere, tranquillità a livello psico-fisico, contrastando eventuali sintomi depressivi, ansiogeni e di stress. La relazione alimenti-psiche è allora un saldo rapporto circolare, ma anche suscettibile ad abitudini alimentari eccessive, sregolate e/o connotate da cibi con pochi principi nutritivi o costituiti da molecole dannose alle funzionalità fisiologiche e psicologiche della persona.

Iriada Gjondedaj