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Novara

Chat “spinta” con una minorenne, patteggia 2 anni

Chat “spinta” con una minorenne, patteggia 2 anni. Operaio accusato di adescamento: aveva contattato una studentessa di Caltignaga mentre dal Milanese andava al lavoro in un paese della provincia di Novara

 

Il suo username, «pippo», richiamava il suo vero nome, Giuseppe. Come «pippo» contattava ragazzine rintracciate in zona grazie a un’applicazione per scambi di messaggi, foto, video. All’inizio faceva domande e affermazioni molto vaghe: «Come stai?», «Oggi per me è stata una brutta giornata». Poi, col passare del tempo e mano a mano che si rafforzava la conoscenza, la discussione sulla chat veniva portata su certi argomenti: amore, sesso, droghe. «Hai mai fatto sesso?», chiedeva l’uomo. «No», la risposta della ragazzina. «Non ci credo», ribatteva lui, che rincarava la dose: «Almeno un porno l’avrai visto. Internet è pieno». Un tentativo di approccio per cui l’uomo, 48 anni, operaio domiciliato nel Milanese dipendente di una ditta nell’hinterland di Novara ha patteggiato in tribunale 2 anni di reclusione, con la condizionale, per adescamento di minore

Alcuni anni fa, nella strada per venire al lavoro in provincia, cercando contatti con adolescenti (ma anche con maggiorenni, come dimostrano le immagini sequestrate sul suo pc e sul telefonino) aveva conosciuto una studentessa minorenne di Caltignaga. L’aveva vista vicina grazie al gps collegato all’applicazione e le aveva inviato un messaggio per iniziare la conversazione. Fra i due gli scambi di messaggi erano andati avanti per diverse settimane fino a quando la giovane aveva raccontato al padre di essere molestata via telefono. Era stata presentata denuncia ai carabinieri che poi avevano identificato «pippo». Dalle indagini era poi emerso che l’uomo sapeva benissimo di parlare con una minorenne, tant’è in qualche caso manifesta la sua paura di essere scoperto.