“Chiudete le scuole in Piemonte” la richiesta shock a Regione ed Ufficio Scolastico dell’Associazione Vittime del Covid
Dopo il recente aumento di contagi e facendo riferimento al principio di precauzione, l’A.I.V.E.C scrive alla Regione Piemonte ed all’ufficio scolastico regionale, affinché procedano ad abbandonare le lezione in presenza.
“Un solo caso di contagio in ambiente scolastico innesca un terribile effetto a catena dinanzi al quale le lacrime a posteriori versate serviranno a ben poco!”. Con queste parole decisamente poco rassicuranti, si conclude la lettera indirizzata dall’A.I.V.E.C (Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid) alla Regione Piemonte ed all’Ufficio Scolastico regionale, affinché si adottino misure di contenimento del virus più rigide, proponendo la “chiusura delle scuole in vista di una didattica a distanza”.
Secondo l’A.I.V.E.C è possibile, anzi persino “molto probabile” che l’accelerazione della diffusione del virus sia dovuta anche alla riapertura delle scuole, quindi basandosi sul principio di precauzione (di cui all’art. 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell’Unione Europea) “auspica che vengano presi provvedimenti immediati, attivando le misure di cautela da adottare in applicazione proprio al principio di precauzione – e per rincarare la preoccupazione A.I.V.E.C si chiede – per quale assurdo motivo bisogna attendere il riscontro del caso positivo per poi procedere alla chiusura del plesso scolastico, se è quasi scientificamente certo che il contagio ci sarà?”.
Non è dello stesso avviso il Ministro Lucia Azzolina, che proprio qualche giorno fa sul proprio profilo Facebook scriveva che “Siamo convinti che la scuola sia un luogo più sicuro e più protetto di altri. Perché a scuola ci sono regole precise che studenti e studentesse stanno seguendo in maniera ordinata, grazie anche all’impegno di tutto il personale scolastico” lasciando intendere che il Governo, anche per bocca del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, dopo aver avviato tra molte difficoltà l’anno scolastico, ha intenzione di tenere aperte le scuole in tutti i modi, procedendo con misure mirate e limitate a singoli eventuali focolai. Non in direzione diversa sembra muoversi al momento l’amministrazione regionale guidata dal Presidente Alberto Cirio, che pare decisamente orientato a tenere aperte le scuole in ogni modo possibile.
Una visione diametralmente opposta a quella della neonata Associazione vittime del Covid, che senza mezzi termine chiede al Piemonte “la chiusura delle attività di aula in scuole e università” essendo convinti che questo possa “fermare la corsa del Covid-19 e non bisogna perdere tempo, tenendo in considerazione che il principio di precauzione potrà essere adottato in concreto anche mediante il prosieguo delle lezioni con l’uso di strumenti di didattica a distanza. Pur consapevoli che tali modalità determineranno dei sacrifici, è opportuno, in tale momento storico, dare precedenza al principio della salute”.