Si è chiuso in sordina il calciomercato del Novara calcio, lasciando inalterate le questioni aperte, palesate da una classifica tutt’altro che rassicurante. Rispetto al girone d’andata però, sulla carta le concorrenti hanno quasi tutte cercato di correggere le proprie rose, mentre gli azzurri hanno operato un paio di innesti di completamento (Maracchi e Seck), per altro andando a coprire altrettante partenze (Schiavi e Armeno), mentre il vero colpo perfezionato nei giorni scorsi con l’arrivo di Puskas dal Benevento (via Inter), arriva dopo la cessione del giovane Da Cruz al Parma, utile per introitare risorse molto rilevanti (operazione intorno ai 3 mln). Il profilo del giovane attaccante rumeno classe 1996 è indubbiamente interessante e la speranza è che possa incidere in modo determinante in un reparto che certamente sino ad ora non ha entusiasmato.
La cessione di Da Cruz resta sicuramente una brillante operazione di plus valenza, visto che il ragazzo olandese classe 1997 originario di Capo Verde è arrivato a parametro zero, e sarebbe stato irragionevole trattenerlo, ma attenzione, il giovanotto fra alti e bassi ha realizzato 5 reti e 4 assist pesantissimi nell’economia della classifica azzurra, e per caratteriste tecniche ha rappresentato una delle migliori frecce disponibili nella faretra di mister Corini, utile ad alimentare l’unico tema tattico realmente funzionante nella prima parte della stagione: il contropiede.
George Puskas, che Teti è riuscito ad avere in prestito gratuito, ha caratteristiche potenzialmente importanti, ma decisamente diverse, per cui pur andando ad arricchire ed integrare l’attacco azzurro, non può regalare altrettanta velocità nelle ripartenze. La speranza, perchè tale rimane, è che sappia regalare nuove varianti offensive che fino ad ora non si sono viste, integrandosi in modo complementare con i compagni di reparto fin da subito.
I numerosi infortuni registrati nella prima parte di stagione, hanno certamente limitato il rendimento complessivo della squadra, ma nessuno può garantire che nel girone di ritorno la rosa azzurra sia immune da altre problematiche e numericamente le cose non sono cambiate, per cui anche Eugenio Corini ha spesso guardato alla panchina senza purtroppo trovare quelle varianti che in un campionato così lungo, possono diventare determinanti per il raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale.
Federico Maracchi (arrivato in prestito dal Trapani), giocatore che certamente regala maggiore fisicità ad un centrocampo leggero, di fatto sostituisce numericamente Nicolas Schiavi (andato in prestito a Cuneo), ed anche se l’argentino è stato inspiegabilmente dimenticato, ciò che si guadagna in muscoli e centimetri, lo si perde in duttilità, viste le qualità del Niňo nel ricoprire praticamente tutti i ruoli di centrocampo. Anche la partenza di Gennaro Armeno in direzione Reggio Calabria (pure lui praticamente mai visto) può certamente trovare nel giovane Moustapha Seck la copertura di ruolo quale sostituto di Calderoni sulla fascia sinistra, ma il senegalese di proprietà della Roma classe 1996 è una scommessa ancora tutta da vincere, che difficilmente può da sola far alzare il livello qualitativo della rosa azzurra.
Se sul fronte entrate, al di la di alcune voci non confermate e mai concluse (Capradossi dal Bari via Roma, piuttosto che Mustacchio dal Perugia) Domenico Teti ha poi perfezionato le cessioni in prestito di Krisztián Adorján in Irlanda e nelle prossime ore procederà a piazzare Antonio Lukanovic nel campionato sloveno, dove il mercato è ancora aperto. La società aveva parlato di tre possibili acquisti e tre nuovi giocatori sono arrivati, con Puskas che sicuramente rappresenta un valore tecnico potenziale interessante, ma le attese della piazza erano certamente diverse, soprattutto per ciò che concerne la difesa (con Beye che rimane, ma non gioca da troppo tempo) e la zona nevralgica del campo. Quel giocatore capace di accendere il gioco, mettere ordine e regalare anche un po’ di fantasia, non è arrivato, e la speranza di vedere la squadra di Corini cambiare finalmente passo potrebbe rimanere tale. Il bilancio in sicurezza consolidato dalla cessione di Da Cruz è certamente un risultato da plaudire, ma altrettanta sicurezza sul risultato sportivo non è arrivata dal mercato di riparazione. Nella settimana che porta alla delicatissima sfida contro l’Ascoli, la prima stagionale con in palio punti pesanti per la salvezza, il clima di fiducia resta basso e questo certamente non aiuterà la squadra a preparare al meglio al partita.