Per amministrare ci vogliono determinazione, coerenza e coraggio. Lo ha detto anche il Sindaco Andrea Ballaré qualche giorno fa, in conferenza stampa, parlando del nuovo Piano parcheggi. Oggi più che mai ci troviamo d’accordo con questa affermazione. Amministrare una città come Novara, in effetti, è complicato, una lotta quotidiana contro la mancanza di risorse, l’assenza di finanziamenti, le difficoltà delle famiglie che si ampliano, anche da noi, a macchia d’olio, creando malessere e disagio. Se poi si fanno scelte amministrative pesanti, a prescindere dall’opportunità e dai risultati, che vanno a toccare le tasche dei cittadini, allora si rischia davvero una sollevazione. La manifestazione che sabato ha caratterizzato il centro città lo conferma: contrariamente a quanto si vorrebbe far credere, la protesta di ieri non aveva colori politici, benchè sia stata promossa, ad onor del vero, da un partito politico. Ma dopo l’avvio, sono stati i cittadini a chiedere di scendere in piazza. E ieri, i cittadini c’erano, molto più numerosi dei rappresentanti politici che, nelle varie segreterie, non hanno nemmeno posto la questione, lasciando libertà di scelta di partecipazione. Nessuna indicazione, tant’è che alcuni partiti di opposizione non erano neanche presenti, altri hanno preso parte liberamente all’incontro.
Quello che la manifestazione ha lasciato quale segno intangibile è la contrarietà dei cittadini a Musa, irreversibile, nonostante vari tentativi di convincimento che poca presa hanno sui Novaresi.
Comunque, i toni si stanno alzando e la tensione dilaga, ma una cosa la dobbiamo dire, a difesa del Sindaco. Di coraggio ne ha avuto e ne dimostra ogni giorno, difendendo una scelta, quella di Musa, decisamente impopolare e assolutamente invisa alla stragrande maggioranza dei cittadini. Il Sindaco ci crede in questo progetto e lo porta avanti, con determinazione e coerenza. Detto questo, vanno anche aggiunti altri elementi che rischiano davvero di alzare ulteriormente i toni, già di per sé piuttosto aspri: gli atti di vandalismo cui si è assistito negli ultimi giorni altro non sono che un modo di annullare e comunque svilire una protesta che invece in modo pacifico e non dannoso sta ponendo l’attenzione sulla necessità di rivedere la questione parcheggi.
Che poi il nuovo Piano della Sosta scandalizzi anche l’intera platea e palchi compresi del Teatro Coccia, beh, ci sembra un po’ azzardato, a dirla tutta… E anche quest’ultima notizia girata sui social nel week end non aiuta certo il clima di confronto che servirebbe invece su un tema così caldo come quello della sosta a pagamento. Spiacevole che si voglia trasformare qualche brusio in una generale protesta di un pubblico a teatro, spiacevole che un evento organizzato per raccogliere fondi a favore di una dignitosissima associazione (Aisla, nello specifico) venga strumentalizzato per combattere quello che viene visto come il nemico politico, spiacevole constatare che la viralità di una notizia, sui social, non si ferma dinanzi a niente, nemmeno di fronte alle parole dello stesso Sindaco che, giustamente, ha ritenuto opportuno intervenire, smentendo categoricamente quanto accaduto, deluso, soprattutto, perchè l’artefice dell’accusa ha parlato a nome di un’istituzione storica e di un’associazione che a Novara ha dato davvero tanto negli anni.
Peccato, perchè la notizia doveva essere che al Teatro Coccia è andato in scena un grande spettacolo a favore di un gruppo di volontari che lavora da anni ad una malattia che non perdona e alla quale non si riesce a trovare una cura; la notizia doveva essere che le persone presenti in sala erano lì per ascoltare le esigenze dell’Aisla e per dare una mano, anche solo con l’acquisto di un biglietto per la serata ospitata dal teatro. Invece si è parlato di altro: si è parlato di politica, si è parlato ancora di parcheggi, si è parlato delle dimissioni del Sindaco.
Noi crediamo che ci siano luoghi e momenti opportuni e adatti per questo genere di confronto; in quella sala, l’altra sera, si doveva soltanto ascoltare buona musica, volgendo gli occhi al palcoscenico, riflettendo e pensando a chi ogni giorno lotta contro la morte, quella vera, e prestando l’orecchio a chi, ogni giorno, con grande determinazione e spirito di servizio, sostiene le persone malate e bisognose.