C’è chi, aprendo la busta, ha sorriso, chi ha scosso la testa, chi si è veramente adirato.
In questi giorni, dal Comune di Novara, sono state spedite le cartelle esattoriali per il pagamento delle lampade votive. Un gesto quantomeno poco opportuno che ha scatenato le polemiche tra i cittadini. “Perchè dovremmo pagare le lampade votive quando gran parte del cimitero è stata chiusa ai visitatori per sei mesi? – si chiedono i cittadini – Forse mentre c’erano i lavori le lampade sono rimaste accese? Ci auguriamo di no!“.
E proseguono lamentando non solo di dover pagare una cinquantina di euro per ciascun loculo e quindi lampada, ma per la scarsa sensibilità da parte del Comune nell’inviare la missiva.
Dopo il crollo di una parte di marmo dal soffitto, il V Recinto del cimitero urbano è stato chiuso ai visitatori per sei mesi circa. Era la fine del mese di ottobre: la riapertura risale a qualche giorno fa.
Tra i cittadini qualcuno ha già provveduto ad inviare mail o lettere a Palazzo Cabrino per chiedere spiegazioni riguardo un atto considerato irriverente e provocatorio. Qualcun altro si limita a definire la vicenda un’assurdità.