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Novara

“Cloto” finisce in consiglio grazie ad una mozione del Pd. Bosio “No alla politica della calunnia e del sospetto”

Il presidente del consiglio comunale di Novara Massimo Bosio e il Sindaco Andrea Ballarè

“Cloto” ovvero la misteriosa fonte confidenziale definita negli atti “persona che conosce direttamente l’Amministrazione Comunale” e che ha reso alla Procura della Repubblica di Novara dichiarazioni oggetto di polemiche e denunce per calunnia (indirizzate verso chi ha raccolto quella fonte), è tornata a far parlare di sé sui banchi del consiglio comunale.

Non tanto in termini giudiziari, quanto politici ovvero quale simbolo di quella “cultura della delazione anonima e del sospetto” definita lontana anni luce dalla “cultura della legalità”.

A dare la stura ad una discussione che in qualche momento avrebbe avuto necessità di ben altro livello di confronto, una mozione presentata dal Pd relativa all’adesione all’United Nations Global Compact City Programme, su  proposta dei Giovani Democratici.

Un documento apparentemente senza troppa necessità di approfondimenti, visto che conteneva principi universalmente accettati in tema di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione… Un testo che lo stesso presidente del consiglio Massimo Bosio ha definito a rischio di essere un “esercizio di retorica” se non riempito di contenuti più concreti.

Se non che la mozione faceva riferimento a non meglio precisati scandali che “anche a livello locale” si sono verificati ed all’attività in  materia di trasparenza profusa dall’amministrazione. “Ma possiamo sapere esattamente a cosa ci si riferisce? O è il solito sparare nel mucchio?” hanno chiesto i consiglieri di opposizione.

“E’ ora di finirla con questa cultura del sospetto – ha detto il consigliere della Lega Nord Alessandro Canelli – come se da una parte vi fosse tutto il marcio e dall’altra no. Avete creato un clima da caccia alle streghe inaccettabile. O parliamo di fatti specifici, di episodi ben circoscritti, oppure non ne parliamo proprio. Ma quali sarebbero le azioni che questa amministrazione, a differenza di altre, avrebbe messo in atto in materia di trasparenza? Io ricordo il protocollo sul controllo degli appalti pubblici, firmato da Comune, Provincia e Prefettura… Ma si trattava dell’amministrazione precedente. Questa invece cos’ha fatto? E perché l’amministrazione Ballarè dovrebbe essere migliore da questo punto di vista?”.

“I giovani che fanno politica e si impegnano per la propria città sono sempre da apprezzare e sostenere – ha detto la consigliera Isabella Arnoldi del Pdl – ma non dobbiamo prenderli in giro. Questa mozione contiene principi assolutamente condivisibili e ci mancherebbe. Ma a mio avviso è monca, perché priva di riferimenti di condanna alla cultura del sospetto, della delazione anonima, della calunnia”.

Il riferimento esplicito è stato proprio all’episodio che aveva visto protagonista Cloto “e che ha colpito in particolare una  consigliera comunale qui presente, Silvana Moscatelli. Ebbene quelle dichiarazioni, a quanto è dato sapere, non hanno trovato riscontro, ma non una voce di solidarietà si è levata da questi banchi verso la collega”. Un invito quello alla condanna di questi episodi che è stato raccolto, alla fine della seduta, dal Presidente del Consiglio Massimo Bosio, “Ringrazio la consigliera Arnoldi per aver citato l’episodio ed ai colleghi che hanno sollevato  la questione che faccio mia. Invito i presentatori della mozione a voler riflettere su questo tema e dunque i colleghi a proporre un’azione per riempire di contenuti il documento appena approvato, perché la calunnia non è parte del nostro modo di agire e di interpretare la politica”.

“Le accuse di cui è stata oggetto la collega Moscatelli – ha rincarato il consigliere Daniele Andretta – sono da condannare, perché altrimenti non si fa un buon servizio alla cultura della legalità. Così come non è corretto ricercare il consenso politico attraverso questi strumenti. Hanno ragione i colleghi che mi hanno preceduto: perché parlare di legalità facendo riferimento genericamente ad episodi locali, senza circoscriverne i contenuti e le modalità? Perchè alimentare continuamente  questo clima? Casualmente  ho scoperto che dentro questo comune esistono modalità di segnalazione di eventuali abusi cui debbono attenersi i dipendenti, attraverso un sistema di e-mail e che queste segnalazioni vengono poi custodite in una cassaforte… Ma è troppo chiedere di capire meglio come funzioni questo metodo?  Perché non fare una commissione sull’argomento, proprio ai fini di quella trasparenza che voi tanto dite di voler applicare e mi auguro veramente sia così”.

A difendere i contenuti della mozione il presentatore Michele Lia, esponente dei Giovani democratici “Le vicende locali cui si fa riferimento nella mozione possono essere diverse. Tanto per non andare troppo lontano nei giorni scorsi il vice presidente della Regione, Aldo Reschigna, è stato chiamato a rispondere di episodi  che lo riguardano e che hanno interessato la passata legislatura. Quindi non c’era in questo un intento politico nel senso come l’avete inteso voi. Noi abbiamo creduto opportuno portare questo atto perché crediamo che l’adesione all’United Nations Global Compact City Programme sia importante per la città di Novara. Qui si parla anche dell’atteggiamento che dovrebbero tenere le aziende e le pubbliche amministrazioni devono dare l’esempio. Non mi porterete a dire quello che non ho intenzione di dire. Non c’era nessun riferimento particolare ma solo la considerazione che se in questo paese il tasso di diffusione dell’illegalità è tanto elevato, servono strumenti per contrastarlo”.

“Ma questo è solo un incentivo alla cultura della legalità – ha detto il capogruppo Pd Roberto Brivitello – perché questo è l’argomento della mozione. Cloto? Io non so nulla di questa storia”.

Luca Zacchero del Movimento 5 Stelle ha richiamato alla poca pragmaticità della mozione “perché noi siamo consiglieri comunali di Novara” ed ha rimarcato come diverse delle realtà che in effetti aderiscono al United Nations Global Compact City Programme, poi in concreto non ne rispettino i principi: “Io direi al Sindaco di scrivere sì una lettera a segretario dell’Onu, come è previsto nella mozione, ma per rimarcare la necessità che tutti gli aderenti prestino fede e siano coerenti con quanto contenuto nel Global Compact e per dichiarare che Novara aderirà quando questo sarà avvenuto”.

Infine il voto che ha contato l’inaspettata astensione del consigliere di maggioranza Livio Rossetti. La mozione è comunque passata con 11 voti favorevoli, un contrario (5 Stelle) e nove astenuti.