Coca sull’asse Novara-Vercelli, quattro arresti. La Mobile di Vercelli stronca un giro di spaccio: vercellesi i venditori, novaresi i fornitori. E tra gli acquirenti anche insospettabili professionisti novaresi
C’erano anche insospettabili professionisti di Novara tra gli acquirenti dei due spacciatori vercellesi arrestati dalla squadra Mobile di Vercelli con l’operazione “Nightmare”; ma la coca venduta sulla piazza di Vercelli, o consegnata direttamente a domicilio, arrivava da due fornitori novaresi finiti nella rete dei poliziotti nei primi giorni di luglio. In prima battuta è stato arrestato in flagranza un novarese, di origine siciliana, residente nell’hinterland tra Novara e Vercelli che custodiva all’interno del proprio appartamento oltre mezzo chilo di cocaina, mille euro in contanti e una macchina per confezionare in sottovuoto utilizzata per preparare le dosi da vendere al dettaglio. Il secondo fornitore, sempre novarese e sempre residente nell’hinterland, è stato fermato mentre a bordo dell’auto usciva da casa e quando gli agenti gli hanno detto che avrebbero dovuto effettuare una perquisizione nella sua abitazione, li ha aggrediti. A quel punto per lui è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale ma poi, all’interno dell’abitazione, sono stati trovati e sequestrati 45mila euro in contanti, suddivisi in buste sottovuoto e nascosti all’interno di un tubo della stufa oltre ad un’agenda sulla quale era scrupolosamente e minuziosamente annotata la “contabilità” dell’attività con nomi e cifre riguardanti le vendite. Nel frattempo i due “vercellesi”, un quarantenne di origine calabrese e un ventiseienne che veniva presentato come il “nipote” del primo, che abitavano in un appartamento in centro a Vercelli, dove avveniva l’attività di spaccio sia al dettaglio sia consegnata a domicilio anche in studi di insospettabili professionisti, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, poi convalidata dal gip che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Le indagini, partite da una fonte confidenziale e poi sviluppate con appostamenti e pedinamenti, hanno permesso di delineare la frenetica attività dei due che, alternativamente, si occupavano sia di approvvigionarsi della droga, con frequenti viaggi giornalieri nel novarese, sia di “prendere le ordinazioni”, venderla e consegnarla. In particolare, nell’ultimo periodo, è emerso che i viaggi venivano fatti dal sedicente “nipote” che si occupava, strada facendo, della consegna a domicilio anche nel novarese. Un giro, secondo investigatori ed inquirenti, che vedeva una trentina di cessioni per notte, per un totale di una cinquantina di grammi a volta. Sono stati ascoltati numerosi acquirenti, in qualche caso hanno negato decisamente gli acquisti mentre altri hanno confermato quanto emerso dalle indagini. Quattro di loro, tra cui un novarese, sono stati indagati per favoreggiamento.