Il prossimo consiglio comunale si svolgerà il 21 settembre, per tutta la giornata. Seguirà una seconda seduta il 30 settembre. E’ quanto deciso oggi in capigruppo, incontro durante il quale il presidente del Consiglio Gerardo Murante, a nome della maggioranza, ha anche proposto di convocare alcune commissioni il sabato mattina o nel tardo pomeriggio, dopo le 17. In controtendenza rispetto all’organizzazione che finora è stata messa in campo nelle sedute di commissione che, di solito, si svoglono al mattino o nel primo pomeriggio.
Il Movimento 5 Stelle ha sostenuto la proposta; si sono dichiarati contrari FI, Io Novara e Pd: “A meno che non ci sia qualche problema da risolvere con urgenza, noi del Pd – spiega Rossano Pirovano, in capigruppo in sostituzione di Ballarè – crediamo che sia un dispendio inutile di risorse, anche perchè dovremmo pagare gli straordinari al personale. Ma al di là della questione economica, i gruppi e movimenti, il sabato mattina, spesso incontrano i cittadini, partecipano a riunioni e fanno gazebo, cosa che non si può fare, di solito, in settimana. La proposta viene probabilmente dal fatto che diversi consiglieri di maggioranza non possono garantire la loro presenza per problemi di lavoro”.
“Il sabato è una giornata in cui c’è anche un certo dimensionamento degli uffici – aggiunge Daniele Andretta, capogruppo di Io Novara – Bisogna convocare il personale, pagare gli straordinari e passare anche da accordi con i sindacati. E poi il sabato si fa attività politica: per di più, sta arrivando anche la campagna referendaria… Se ci sono problemi organizzativi da parte della maggioranza per garantire il numero, allora chi non può si faccia sostituire. Non si possono plasmare i lavori di intere commissioni sull’esigenza di pochi”.
“La maggioranza ha proposto la convocazione di alcune commissioni il sabato, magari una volta al mese o ogni due – conclude Murante – Del resto il sabato mattina, gli uffici sono aperti. E poi ricordiamo che al Comune costerebbe anche meno perchè il sabato non tutti lavorano e il Comune non sarebbe costretto a rimborsare la giornata o la mezza giornata presa dai commissari ai rispettivi datori di lavoro. Comunque, non c’è stata unità di intenti, per cui si è deciso che solo in caso di urgenza, le commissioni verranno convocate in giornate ed orari diversi da quelli attuali”.