E’ finita in bagarre oggi la commissione consigliare che aveva per tema la discussione di una proposta di legge da presentare in Regione su un argomento importante come il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Una triste prassi ormai nelle aule di palazzo Cabrino, vien da dire e non solo da parte di questa amministrazione, che di fatto poco o nulla ha cambiato nell’atteggiamento rispetto alla precedente, anzi… Le commissioni consigliari, più che un momento di approfondimento e studio dei problemi, si sono trasformate in un fastidioso obbligo o peggio in un perenne atto di forza, che spesso si risolve con un “noi tanto abbiamo la maggioranza e votiamo, voi fate quel che vi pare!”.
Un atteggiamento che appare poco comprensibile, soprattutto quando il tema in oggetto, ovvero la modifica della legge regionale 217 in materia di rifiuti, vede il consiglio sostanzialmente unanime sui contenuti da approvare… Ma tant’è!
Oggetto del contendere quotidiano la convocazione per oggi di una commissione sull’argomento che verrà portato in discussione nel consiglio comunale di… domani. Il tema peraltro è spinoso, ovvero il contrasto al tentativo di strapotere regionale in materia di smaltimento dei rifiuti, con risvolti economici, finanziari e di gestione non di poco conto per i territori interessati, fra i quali, appunto, quello novarese.
A segnalare gli aspetti più controversi della normativa il presidente del Consorzio Basso Novares, Ardizio, fra i promotori della proposta di legge che di fatto antepone un principio di interesse territoriale alla politica regionale a guida Chiamparino.
“Noi possiamo anche essere favorevoli a questa proposta – ha detto la capogruppo del M5S Cristina Macarro – ma abbiamo bisogno di qualche giorno in più per confrontarci con i nostri amministratori locali. Non mi sembra vi siano scadenze così imminenti, quindi un poco più di tempo per approfondire non ci sembra un problema. In caso contrario io domani in consiglio non saprei come intervenire: la materia è complessa. Non stiamo parlando di una delibera banale, ma di una questione di sostanza che riguarda la gestione dello smaltimento rifiuti, un argomento delicato!”.
“Io ho letto questa proposta e l’ho capita in cinque minuti – è intervenuto il sindaco di Novara Alessandro Canelli – non è così difficile. E’ stata approvata all’unanimità dall’assemblea dei sindaci, quindi questa è solo una ratifica. Stasera vi attaccate al telefono e per domani avrete tutte le informazioni che vi servono”.
“Continuo a non capire l’urgenza – ha rimarcato il capogruppo di Io Novara Daniele Andretta – Questa è una buona proposta, ma anche il Parlamento è pieno di buone proposte che non vengono approvate, perchè manca la volontà politica. Se vogliamo che questa non sia un’operazione di facciata, che abbia concretezza, bisogna costruire un consenso intorno. Ad oggi pare che quattro comuni l’approveranno ed il minimo è cinque… Io credo che un’iniziativa appoggiata non da cinque ma da dieci, venti comuni, abbia un peso diverso. Ma non lo si fa dall’oggi al domani…”.
“A noi non interessano gli ordini di partito in questo caso – ha detto Andrea Ballarè del Pd – ma gli interessi del territorio. Però questo consenso va costruito. La nostra segreteria può essere sensibilizzata, ma abbiamo bisogno di qualche giorno in più, visto che non è mai stata coinvolta. Sappiamo tutti che la Regione è a guida Pd ed una proposta che arriva con l’assenso del partito locale credo sia un fatto di un qualche peso e rilevanza. Mi sembra l’abc della politica”.
“L’assemblea dei sindaci l’ha approvata – ha ribadito Canelli – mica dobbiamo discuterne con la segreteria del Pd. Ma siamo matti? Avete avuto la documentazione sette giorni fa. Se non l’approvate, pazienza. Noi la votiamo”. In ciò supportato dagli interventi dei consiglieri Mattiuz e Pasquini.
A questo punto gli animi si sono surriscaldati tanto che il Sindaco se l’è anche presa con l’unica giornalista presente (la sottoscritta) “Perchè non si possono fare riprese qui senza la preventiva autorizzazione” (A parte che io scattavo delle foto! Ma da quando i giornalisti, regolarmente iscritti all’albo e operanti per una testata registrata in tribunale, non possono scattare foto o fare riprese dentro l’aula consigliare, riunita in seduta pubblica, se non “autorizzati”? Abbiamo cercato un regolamento in materia sul sito del Comune ma non l’abbiamo trovato…).
Nervi saltati e seduta alla fine sospesa. Se ne riparlerà domani, in consiglio comunale…