Comune: modifica allo statuto per il “consigliere delegato”. Critici, e contrari, i democratici Andretta: “Ben venga regolarizzare situazioni già esistenti”
Non solo la modifica allo statuto della Fondazione Coccia al centro dei lavori dell’ultimo consiglio comunale ma anche quella, non poco discussa già in sede di commissione consiliare, allo statuto comunale per l’introduzione, con l’articolo 25 bis, della figura del “consigliere delegato”. Un consigliere, di maggioranza o opposizione, al quale verrebbe conferita una delega per una materia specifica ma privo di retribuzione e sostanzialmente privo di autonomia. Particolarmente dura la posizione dei democratici. “Anche oggi ci sono consiglieri che operano su temi specifici; cosa vogliamo? – ha tuonato il capogruppo Andrea Ballaré – Consiglieri di serie A e B? Vogliamo introdurre norme per qualche consigliere con velleità assessorili? Vogliamo premiare chi vuole lavorare? Ma se non vengono retribuiti, se non hanno qualifiche particolari, a cosa servono? Perché introdurre questa modifica?”. “Magari l’obiettivo – ha aggiunto – è quello di sistemare due o tre consiglieri comunali che vorrebbero scrivere sul biglietto da visita “consigliere comunale delegato”. Non c’è altro motivo, non cambia nulla rispetto a prima; andiamo a toccare uno statuto per sistemare questioni interne alla maggioranza”. “Tutti hanno legittime aspirazioni – ha ribattuto Valter Mattiuz – Sono opportunità di collaborazione che possono essere svolte da consiglieri di maggioranza o di minoranza; non è un assessore di serie B o un consigliere che non riesce a fare il salto di qualità. Il consigliere delegato è un collaboratore, non vedo nulla di male in questa variazione”. A ruota Daniele Andretta che, a margine, ha anche ricordato come questa figura esista già in seno al consiglio provinciale. “Non bisogna temere le novità – ha detto il capogruppo di Io Novara Energie per l’Italia – Andare a regolarizzare situazioni di fatto già esistenti, aiuta e quindi ben venga. Con questa modifica mettiamo regole che valgono anche per il futuro. Sono sicuro che non ci saranno invasioni di campo”. E quindi l’esempio di Palazzo Natta: “Se ci sono in Provincia non posso che rimarcare che si possono nominare anche nel consiglio comunale. Da parte nostra nessun tipo di obiezione”. “Vero che prima venivano date deleghe a spot – ha aggiunto Franzinelli – ma perché non normarle? Approvare la modifica dello statuto è un valore aggiunto”. La modifica è stata approvata con 23 voti favorevoli; contrari i cinque esponenti democratici.