La Corte dei Conti non è convinta delle misure proposte dal Comune di Novara per uscire da una situazione finanziaria alquanto delicata, tant’è che pur dicendo “sì” alla delibera illustrata dall’assessore Dulio e dai dirigenti lo scorso 18 giugno, dinanzi alla sezione regionale dell’organo contabile, si riserva di monitorare costantemente e con estrema attenzione l’evoluzione di tali azioni, intimando al Comune di contenere le spese e le uscite di cassa.
Dopo il deferimento alla Procura della Corte, il Comune di Novara ha illustrato alla Sezione regionale di Torino i provvedimenti assunti con apposita delibera.
Primo elemento che emerge dalla relazione in risposta alle proposte del Comune è che la Corte dei Conti si esprime con un certo scetticismo sull’idoneità dei provvedimenti assunti da Novara a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio: scetticismo dovuto al fatto che tali provvedimenti dipendono da “fattori esterni aleatori” che non per forza si dovranno realizzare: tra gli latri i pagamenti da parte della Regione e i proventi da alienazioni patrimoniali.
Proprio per questo, la Corte invita il Comune di Novara a “contenere le proprie spese in relazione alla natura delle stesse e all’effettiva disponibilità di cassa”, senza ricorrere a continue anticipazioni. tenuto anche conto, sottolineano da Torino, che “nei primi 5 mesi del 2015 la disponibilità liquida dell’ente è risultata pari a zero”.
Infine la Corte, come dicevamo, non intende perdere di vista le azioni del Comune di Novara, e per questo invita l’ente a “trasmettere con periodicità trimestrale una relazione sullo stato di attuazione e gli effetti dei provvedimenti assunti, corredata di motivato parere dell’organo di revisione”.
Insomma, l’organo contabile che ha convocato l’assessore al bilancio Giorgio Dulio e i relativi dirigenti lo scorso giugno, è del parere che le azioni previste dal Comune appaiano “astrattamente idonee” e quindi inefficaci a risanare la situaizone finanziaria disastrosa in cui versano le casse comunali.
L’organo contabile rimarca, più volte, nella sua relazione, il fatto che dal 2011 al maggio 2015 il Comune “ha avuto un fondo cassa, mese per mese, sempre pari a zero”, ad indicare “una situazione estremamente delicata di cui l’ente deve necessariamente tenere conto nella gestione attuale”, anche alla luce del fatto che nel 2016 l’equilibrio di cassa diventerà un obbligo normativo.
Deferimento alla procura della Corte dei Conti, diversi ultimatum da parte dell’ente contabile ed ora anche l’obbligo di fare il punto ogni tre mesi sulle procedure e sui risultati conseguiti. E’ ormai chiaro,ormai, che il Comune ha bisogno di una stampella (forse anche di tutte e due) che viene fornita da Torino.
Unica consolazione: stavolta, le osservazioni della Corte dei Conti sono state celermente inviate ai consiglieri comunali…