Con super Egonu Novara da applausi, ma lo scudetto è di Conegliano
Imoco Conegliano vince 3-2 la terza partita della serie finale e si aggiudica lo scudetto, ma Novara gioca una partita orgogliosa sfiorando l’impresa che avrebbe portato a gara 4. La rivincita possibile si gioca a Berlino il prossimo 18 maggio con la finale di Champions League.
Imoco Conegliano vince anche gara 3 per 3-2, chiudendo la serie scudetto con un percorso netto ed aggiudicandosi meritatamente il titolo di Campione d’Italia 2018-2019. Ma questa volta Novara ha risposto presente. Dopo aver sbandato vistosamente nel primo e terzo set infatti, le azzurre hanno tirato fuori grinta e coraggio da vendere, trascinando le venete ad un 5° set sfuggito veramente di un niente. Ma per arrivare vicino ad Imoco ci vuole una Egonu sopra le righe, e la giovane azzurra ha comprensibilmente qualche pausa, che le sue compagne al momento non riescono a surrogare.
Vince Imoco con pieno merito rispetto alla serie scudetto, ma finalmente Novara ha dimostrato che in prospettiva Champions ed in partita unica, le azzurre se la possono giocare. Si trasformi la delusione in giusta rabbia agonistica, avendo una settimana di tempo per recuperare energie fisiche e nervose.
Igor fallosissima nel primo set che va velocemente al primo time-out sotto per 6-2. Molti errori al servizio ma anche in attacco (11 errori gratuiti) e quando per Conegliano non basta l’ordinaria amministrazioni, arrivano difese impossibili. Il risultato è un set che scivola via senza grossi sussulti. Sul 14-7 Barbolini richiama ancora le sue tramortite ragazze, che solo grazie ad un paio di distrazioni sul 24-14 chiude un problematico periodo concedendo l’1-0 alle venete per 25-16.
Si ritrova Paola Egonu ad inizio di secondo set e Novara per la prima volta nella serie finale, parte con un piccolo vantaggio (3-4, 5-6, 7-9) ma poi altri due errori azzurri riportano in parità Imoco sul 9-9. Fase equilibrata (11-11) con Novara che ci prova (11-13) ma è prima ripresa e poi superata (14-13) da un mani fuori di De Krujf. Dopo il time-out il pallino passa alle padroni di casa (15-13, 16-14, 17-15). Tiene Novara che recupera con Egonu e Bartsh (17-17). E’ il momento determninante del set e per Novara dell’intera finale. Letizia Camera sbaglia il servizio ed Imoco va avanti sul 19-18, Tirozzi invece piazza addirittura l’ace e siamo al 20-18. Veljkovic in primo tempo torna sotto (20-19) e poi Anna Danesi è fallosa sulla veloce (20-20). Ancora avanti Imoco con il mani fuori di Fabris, ma Egonu gli risponde (21-21) e poi finalmente arriva il primo ace azzurro firmato Veljkovic (21-22) così Santarelli va al time-out, spezza il ritmo e si ritorna in parità (22-22) ma Egonu ha il braccio caldo e Carlini la mette in condizione di sparo, Novara si prende due set point (22-24). Paoletta (53% di efficienza) spara il servizio out (23-24) ma si rifà subito dopo volando alta sopra il muro. L’Igor spezza finalmente l’incantesimo portando a casa il primo set della finale scudetto mettendo in parità gara 3 sull’1-1.
Si riparte con Camera in regia e complice la ricezione problematica Imoco scatta sul 5-2, poi sul muro in faccia a Veljkovic (7-3), Barbolini stoppa tutto col time out ed Egonu lo ripaga con il muro del 7-4 e poi con la schiacciata del 8-5. Ma Novara difende poco, mentre Imoco non lascia cadere nulla ed allunga fino al 12-5, costringendo Barbolini ad un altro richiamo in panchina per provare a scuotere le sue ragazze. Uno stop che serve a poco, perchè comincia un monologo gialloblù dal 13-7 fino al 21-10 con Novara che praticamente scompare dal campo e le venete impietosamente si volano fino al 24-11. Il secondo set per Imoco si chiude al primo colpo su uno spaventoso 25-11.
Comincia il set da dentro o fuori e Novara tira fuori il coraggio provando finalmente a fare la partita. Azzurre avanti piano (2-3, 4-5) ed Imoco che riprende sul 6-6 ma poi Danesi ne sbaglia due consecutive (6-8) giusto prima che Paola Egonu si accenda trascinando le compagne al primo allungo deciso della serie scudetto con Santarelli che chiama il primo time-out sul 7-10 per tentare di fermare il treno azzurro che però è finalmente in corsa e dall’8-11 le novaresi volano fino al 14-20 con una Egonu super. Altro time-out per le venete e parziale recupero fino al 17-21 con Barbolini che a sua volta si gioca la pausa. Paola Egonu martella il 17-22 ed un autentico missile per il 18-23. Bartsh manda fuori e le gialloblù si portano sul 20-20, Carlini allora torna sul sicuro ed Egonu non tradisce e suo video check per un tocco a muro di Carlini che non c’è, le azzurre rimettono in parità il match portando le venete al 5° set.
Novara si è ritrovata ma soprattutto è tornata super Egonu e le azzurre cominciano forte il tie-break costringendo Santarelli al time-out sul 2-5. Ma le igorine non mollano e vanno al cambio campo in vantaggio 5-8. Egonu spara fuori il primo errore che vale il 7-8 e Barbolini ferma tutto col time-out. Danesi alza un muro tremendo su Egonu (8-9) con l’opposto azzurro che subisce il colpo ad un occhio e il Pala Verdi applaude sportivamente. Veljkovic la manda fuori e c’è il 9 pari, poi la stessa Egonu pesca il mani fuori 9-10. Fabris è chirurgica sul 10-10 ma poi spaglia il servizio 10-11 mandando al servizio la stessa Egonu. E’ un botta e risposta fra le due, perchè la pipe della croata vale ancora il pari. Egonu risponde ancora 11-12. Piccinini manda fuori il servizio (12-12) ma sbaglia pure Conegliano (12-13). Sul servizio di Nizetich arriva il cambio palla (13-13). Dopo essere state sempre avanti, le azzurre subiscono il match point su una palla di Sylla non salvata per un pelo e la beffa ha l’effige proprio di Paola Egonu che manda fuori in diagonale il punto che vale lo scudetto, giusto ad un passo da una rimonta quasi completata.