Consiglieri comunali e rappresentanti delle istituzioni di Novara dovranno utilizzare in modo responsabile gli strumenti della rete e in particolare i social media. E’ questo quanto emerge da una mozione approvata da Palazzo Cabrino e frutto di un lungo iter, che ha visto impegnati da un lato il Pd con una prima proposta e poi la Lega con un secondo documento. Un dibattito interessante purtroppo non più rintracciabile, nella sua parte finale, dalla registrazione streaming del consiglio che si interrompe bruscamente sull’intervento di Michele Contartese di Fi. E pensare che proprio il voto finale, con alcuni esponenti di maggioranza che escono dall’aula in evidente segno di protesta, è poi stato oggetto di uno strascico polemico.
Ma andiamo con ordine.
La questione era già stata sollevata nel febbraio scorso, quando il gruppo consiliare Io Novara aveva proposto, in sede di commissione consiliare, un codice etico da seguire nel rispetto dei cittadini: “Gli amministratori dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio – aveva dichiarato il capogruppo Daniele Andretta – E invece, a volte, sui social si trovano troppi “leoni da tastiera”. Eppure noi dovremmo essere i primi a dare il buon esempio, senza eccedere in commenti offensivi e cercando di spegnere la polemica quando questa sconfina nella diffamazione o nell’eccessivo dileggio del prossimo”.
Su questo tema, il Pd aveva presentato una mozione che, in prima battuta non era stata accolta “Abbiamo lavorato al testo rimodulandolo, e ripresentando una nuova versione (prima firmataria la consigliera Sara Paladini) – si legge in un comunicato stampa – Nel frattempo il gruppo consiliare della Lega presentava una propria mozione sul tema. In sede di commissione consigliare avevamo deciso di lavorare ad una mozione congiunta, costituendo un apposito gruppo di lavoro., che in realtà non è mai stato attivato: alcuni gruppi di maggioranza non hanno indicato i nomi dei propri componenti al presidente della commissione – il consigliere Nieli di Fratelli d’Italia – che, più volte sollecitato non ha saputo imporsi e trovare una soluzione”.
Per ovviare sono stati i gruppi proponenti a presentare un documento, infine, congiunto, frutto del lavoro di Paladini e Ricca e presentato da Mauro Franzinelli.
“Siamo soddisfatti del lavoro svolto – spiegano i consiglieri Democratici – che dimostra che quando ci si pone con buona volontà di fronte a problemi reali è possibile trovare convergenze anche partendo da posizioni iniziali distanti. Per questo fa specie – e a nostro parere va stigmatizzata – la scelta di diversi consiglieri della destra che, al momento del voto, hanno lasciato l’aula in dissenso rispetto alla volontà ufficialmente espressa dalla maggioranza”.
Infatti al momento del voto si sono alzati De Grandis e Mattiuz, tornando poi in aula subito dopo.
“Ne siamo dispiaciuti, anche perché alcuni dei consiglieri usciti dall’aula per non votare la mozione sono attivissimi utenti dei social network e il loro voto favorevole ad un impegno degli esponenti politici ad evitare toni esasperati e linguaggi offensivi sarebbe stato molto significativo”.