Un’immagine del Natale “diversa” dal tripudio di luci, colori, vetrine illuminate, momenti di festa di questi giorni… L’ha scattata il fotografo novarese Fabio Bonanno ed è la prima di un percorso artistico che affronterà nel 2018 insieme a Buongiornonovara. “L’idea mi è venuta da alcune iniziative simili che sto seguendo in altre città d’Italia, insieme ad alcuni colleghi fotografi – dice Bonanno – con l’obiettivo di raccontare soprattutto gli ambienti urbani attraverso reportage che focalizzino l’attenzione sugli aspetti meno consueti, meno “visibili”, della nostra quotidianità. Non si tratta solo di scattare foto di denuncia di situazioni di disagio o altro… Piuttosto ricavare spazi di riflessione che servono certamente a me per la mia crescita professionale ed artistica e mi auguro ai vostri lettori per sensibilizzarli su alcuni temi che mi stanno a cuore”.
Un’iniziativa che si snoderà nel corso dell’anno nuovo con una serie di eventi che mano a mano presenteremo ai nostri lettori, alcuni dei quali vedranno collaborare associazioni di volontariato e realtà sociali particolarmente attive sul territorio novarese.
“Quest’immagine del “Natale” che ho scattato nei pressi del Mercato Coperto di Viale Dante, mi è sembrata particolarmente suggestiva – dice Bonanno – non solo per i suoi evidenti contrasti, ma anche perchè ho avuto modo di parlare con la persona che si vede nella foto, che ho scoperto turbata ed impaurita dalla mia semplice volontà di scambiare due chiacchiere e dalla richiesta se avesse bisogno di qualcosa… Ho capito che il cumulo di stracci che indossa non è solo un riparo dal freddo, ma una barriera rispetto a tutto quello che lo circonda, che è evidentemente una realtà di cui avere paura, che considera una minaccia, mentre noi ne abbiamo una percezione completamente diversa. Non conosco ovviamente le motivazioni di questo atteggiamento, che pure saranno oggettive, ma mi ha colpito constatare come un luogo della città così conosciuto e quotidianamente frequentato, possa essere teatro di una situazione simile e di sentimenti così contrastanti, che, appunto, ho provato a “raccontare” con questa foto”.