Controlli antiprostituzione sulla tratta ferroviaria Torino-Milano, molto frequentata anche dai novaresi. Il bilancio è di 36 donne di origine nigeriana fermate senza biglietto e in procinto di andare a prostituirsi sulle strade. Un’attività che è scattata all’alba di oggi in seguito alle segnalazioni dei pendolari.
La Polizia ferroviaria è entrata in azione dopo che “nelle ultime settimane è stata rilevata una recrudescenza del fenomeno legato a comportamenti molesti o illegittimi di alcuni viaggiatori – spiega la Questura di Vercelli – che, sulla tratta Milano-Torino, hanno creato taluni problemi a bordo dei treni. E spesso, alle legittime richieste da parte dei capitreno, hanno reagito con atteggiamenti ostili”. Non solo, i pendolari hanno segnalato al sindaco di Santhià “la presenza su quei treni di alcune cittadine di origine africana che, scese alla stazione di quel Comune si dirigevano sulle vicine strade provinciali, perché obbligate a prostituirsi”, specifica la nota.
I disagi legati alla maleducazione e la condizione di sfruttamento delle donne africane sono finiti al centro di un Comitato per l’ordine e la sicurezza, tenutosi nei giorni scorsi a Vercelli. Le autorità locali hanno quindi programmato un controllo mirato, che è stato svolto dalle forze dell’ordine sin dall’alba di oggi. Nel complesso sono state trovate senza biglietto 15 donne nigeriane, che erano dirette a Torino. Altre 21 sono state fermate alla stazione di Santhià, prima che potessero raggiungere le strade delle zone vicine, su cui sono costrette a prostituirsi. Due di queste donne, senza permesso di soggiorno, sono state accompagnate al Centro Rimpatri di Roma. Le altre sono state allontanate dal territorio vercellese.