Cittadini che si trasformano in “osservatori di quartiere” e che, nel caso in cui individuassero situazioni o presenze sospette, inoltrano specifica segnalazione alle autorità. La proposta del “controllo di vicinato” è stata discussa in una delle ultime commissioni consiliari, sostenuta dal gruppo di maggioranza Fratelli d’Italia: “Non si tratta di ronde – sottolineano i Fratelli d’Italia – lungi dal voler sostituire l’azione delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità e nel mantenimento della sicurezza pubblica, l’amministrazione comunale potrà tuttavia, con questo progetto, attivare una rete di “osservatori” di quartiere, in grado di monitorare i quartieri cittadini e segnalare alle autorità competenti eventuali situazioni sospette con rapidità e precisione”.
Il tutto proposto con il supporto dell’omonima associazione “Controllo del vicinato” che offre informazioni, tutoraggio e formazione sul tema. L’iter è ancora lontano dalla concreta applicazione così come illustrata in commissione. Ma, tra i consiglieri, qualche riserva c’è.
“Se l’amministrazione mettesse parallelamente in campo azioni per riattivare l’educazione civica – spiega Sara Paladini, consigliere PD – l’iniziativa potrebbe anche trovarci d’accordo. A parte il fatto che per una proposta di questo genere non ci pare nemmeno necessario un accordo o una formalizzazione: si tratta di buonsenso civico, di rapporti tra vicinato che già esistono in molti casi. Notare situazioni anomale nell’appartamento vicino al nostro e segnalarle è segnale di piccole attenzioni che possono essere messe in campo, ripartendo dalle scuole e dai giovani. Peccato che nel Dup non ci sia accenno alcuno al civismo o alla fiducia”.
“L’iniziativa potrebbe avere un risvolto positivo per il territorio e per la sensazione di sicurezza che si dovrebbe restituire ai cittadini. Tutto dipende da come verrà gestita – aggiunge Daniele Andretta, capogruppo “Io Novara” – Niente sceriffi o giustizieri, ma persone di buonsenso che siano anche in grado di valutare le singole situazioni che eventualmente si dovessero presentare. Ritengo però che tutto ciò non sarà sufficiente senza integrare un sistema di videosorveglianza fondamentale per tenere sotto controllo le varie zone della città e per collaborare con le forze dell’ordine. Oltretutto, non capisco per quale motivo affidarsi ad un’associazione esterna, quando, a Novara, ci sono già numerose realtà che hanno annunciato la propria disponibilità nello svolgimento di tale compito”.