Buongiorno
Novara

Corini cerca il tiki-taka al gorgonzola. A Venezia un Novara di lotta e di governo, per una svolta possibile.

COSI’ UGUALE COSI’ DIVERSA

A leggere i numeri, la vittoria di Venezia, rassicura la classifica senza cambiarla, e apparentemente potrebbe lasciare immutata la percezione avuta sino ad ora della squadra di Corini: solida e cinica in trasferta, impacciata e vulnerabile in casa. Tre punti simili ai 15 conquistati lontano dal Piola in 9 partite; frutto di 4 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte? In realtà si è visto qualcosa di inedito, perchè la vittoria sull’isola di Sant’Elena si fonda su un primo tempo estremamente diverso da tutto quanto visto sino ad ora, non a caso chiosato da un doppio vantaggio risultato poi essenziale ai fini del successo finale. Un Novara che ha controllato la partita e gestito il pallone, non solo difesa e contropiede. Per andare alla ricerca dell’imbucata giusta che poi ha voluto e saputo trovare. Questo Novara può e deve ripetersi anche al Piola, perchè la versione “firts half” vista al Penzo ha mostrato un dna inedito ed incoraggiante. Possesso palla, squadra e passaggi corti, ricerca dell’ampiezza attraverso un giro palla ragionato ma sufficientemente ritmato, imbucate centrali con lo scarico dietro ed immediato pallone nello spazio liberato. E’ un Novara non solo di lotta, ma anche di governo, che se saprà ripetere le cose viste al Penzo, potrà finalmente cominciare a pensare in grande.

TIKI TAKA AL GORGONZOLA

Visionari prodromi di una versione casalinga che non abbiamo mai visto? Neppure contro il Frosinone abbiamo visto un Novara manovriero come nel primo tempo di Venezia. Contro i ciociari, ha vinto il cuore e la maggiore voglia, senza però arrivare a quel controllo del gioco visto per la prima volta in laguna, anche se per soli 45′. Sono tre gli elementi su cui si è incardinato il match contro i nero-verdi. La solidità difensiva con un Torest tornato a giganteggiare sulle palle aree. Il punto di riferimento la davanti così tanto agognato, materializzatosi nel ritrovato Maniero, con un Da Cruz devastante se liberato dal peso del lavoro sporco. Ma soprattutto la lucida regia di Andrea Orlandi, particolarmente a suo agio nel dettare i tempi e far girare palla. Con il dovuto rispetto per un accostamento solamente accennato; un Novara lontanamente parente del Barcà, che ha visto proprio il nostro catalano come il migliore interprete di un “tiki taka” sapientemente cucinato da Eugenio Corini, con una più pragmatica salsa al gorgonzola.

COME AL SUBBUTEO

Quello che in parte è sicuramente un goal “inventato” da Alessio Da Cruz, che ci crediate o no, affonda le sue radici nei movimenti provati e riprovati in allenamento. Quei pochi tifosi presenti prima dell’amichevole di mercoledì contro il Trino, potranno testimoniarlo. Movimenti di squadra a far girare palla, con la ricerca della punta centrale, lo scarico sull’accorrente e l’attacco della profondità liberata con inserimenti da dietro. A vederli senza avversari in allenamento, sembrano mosse surreali da subbuteo. In realtà ciò che non sembrava sembrava possibile sul campo e contro degli avversari in carne ed ossa, è passato dalla teoria alla pratica, il tutto grazie soprattutto e finalmente, alla presenza di un vero terminale offensivo.

LA CHIAVE PER RIAPRIRE IL PIOLA SI CHIAMA MANIERO

Inutile giraci intorno, con Maniero in campo potrebbe cominciare un altro campionato, soprattutto al Piola. Il vertice alto della piramide azzurra, speriamo diventerà fondamentale soprattutto sotto la Cupola. La sua presenza catalizzante, anche quando non prende palla, serve a tenere ancorati i due centrali difensivi avversari, e questo libera molto Da Cruz, ma pure le frecce che arrivano da dietro. A Venezia si sono inseriti con costrutto sia Dickmann che Di Mariano, ma potrebbero giovarne anche Moscati (abilissimo negli inserimenti) ed un Casarini oramai avviato al pieno recupero. In trasferta la cosa funziona anche con il 3-5-2, ma forse potrebbero essere maturi i tempi per dare maggiore continuità alla fase offensiva, quando al Piola gli avversari si arroccano dietro la linea della palla. Il tutto con una sorta di albero di Natale, che dietro al terminale Maniero, possa schierare tutti insieme tre elementi di raccordo del gioco, che guardino la porta frontalmente e dialoghino con una prima punta che lavori per loro.

SCOPRI IL BUCANIERE

Ci sono stati forniti due identikit, per arrivare a scoprire chi sia il bucaniere, nuovo divertente gioco a premi che vi sottoponiamo. Il primo ha più di trent’anni, un solo piede, l’altro non lo usa neanche per camminare, figuriamoci correre. Il secondo ne ha una ventina, gioca su tutte e due le fasce e calcia indifferentemente col destro e col sinistro. Il primo parla, parla, parla e parla ancora, in campo e soprattutto fuori, spesso e sovente a sproposito. Il secondo se può, dice una parola meno di ciò che serve, preferisce i fatti e quando esce dal campo non lo si nota mai. Il primo a Novara fece più giorni di mutua che sul campo e quando fu chiamato a stringere i denti, tirò indietro il braccino. Il secondo si infortuna seriamente e per voler recuperare ricade ma si rialza subito. Il primo se lo sposti dalla linea che ha tracciato per terra, va nel panico. Il secondo gioca a destra, sinistra, alto, basso, taglia in mezzo, attacca il fondo e poi recupera subito. Il primo bacia la maglia e giura eterno amore, poi incontra i suoi amici del cuore e non li degna di uno sguardo. Il secondo è un predestinato, anche se tiene sempre gli occhi in basso (sulla palla), ha le attenzioni del calcio che conta addosso, ma se gli parli di mercato finge di non aver capito.

Succede che si ritrovano uno davanti all’altro. Un faccia a faccia, dove uno gioca a calcio, attacca e difende; l’altro sbuffa, si lamenta e provoca, getta il sasso e nasconde la mano. Uno, prima segna e determina, poi aggiusta il dissanguamento a sinistra quando viene spostato. L’altro fa confusione e cinema, e quando l’aria si fa pesante e scende la nebbia sulla laguna, lascia il campo zoppicando con la coda fra le gambe. Indovinate chi è il bucaniere? La soluzione dell’enigma nei prossimi numeri…. del campionato.