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Novara

Corte dei Conti: 60 giorni per rimettere in sesto il bilancio del Comune. Gli atti trasmessi alla Procura

Grave situazione di cassa, crediti non esigibili, forti dubbi sulla possibilità di sostenere i debiti contratti, bassa riscossione di entrate, gravi ritardi nell’esecuzione dei lavori pubblici, pagamenti fatti a società partecipate senza impegni preventivi, perplessità sull’effettivo equilibrio di bilancio raggiunto nel 2013…

Se tutto questo fosse riferito ad una società privata dovremmo parlare di una situazione pressoché fallimentare. Trattandosi di un ente pubblico esiste ancora qualche possibilità, ovvero quella di riequilibrare i conti in un lasso di tempo prestabilito dalla legge.

In verità i giudizi sopra espressi sono riferiti al bilancio del Comune di Novara  che, a sorpresa (ma non troppo) viene pesantemente censurato con una propria delibera (leggi qui) dalla Corte dei Conti, che invia addirittura gli atti in oggetto alla Procura Generale, per verificare alcuni passaggi ritenuti poco chiari.

La notizia è stata ufficializzata solo oggi dal Comune di Novara, ma effettivamente era nota già da qualche giorno agli uffici – certamente dal 25 marzo, data di arrivo della documentazione all’archivio  di Palazzo Cabrino – ma “protocollata” solo ieri. Peccato che durante l’approvazione del bilancio di previsione, avvenuta nella notte fra lunedì 30 e martedì 31 marzo, nessuno ne abbia fatto cenno, anche se l’argomento era, come è intuibile, di una qualche rilevanza.

Eppure la procedura era in corso da mesi, tanto che i responsabili della sezione Bilancio del Comune di Novara, dall’assessore Giorgio Dulio, alla segretaria generale Mariangela Danzì, ai revisori dei conti, erano già stati sentiti dalla Corte che aveva emesso la propria sentenza nell’adunanza del 15 gennaio scorso.

I magistrati contabili sono partiti dall’analisi della situazione economica del Comune di Novara a partire dal 2012 (ad un anno dall’insediamento della giunta Ballarè), proponendo la verifica di alcune criticità aggravatesi poi con l’anno successivo.

In sostanza la sezione regionale di controllo sui conti pubblici, presieduta dal magistrato Mario Pischedda, è partita da un’analisi della reale situazione di cassa del Comune di Novara nel 2012, soffermandosi sull’anomalia dell’eccessivo ricorso alle anticipazioni di tesoreria che è stata utilizzata per ben 362 giorni nel corso dell’anno, ridotti poi a 352 nel 2013. Insomma per fare un esempio banale è un po’ come se il conto corrente di una famiglia o di una piccola impresa fosse stato “in rosso” per tutto questo  tempo… Una situazione che i giudici contabili non ritengono normale ( la legge prevede si possa ricorrervi solo in via straordinaria e per brevi periodi di tempo), tanto più che, esattamente come accadrebbe con i conti correnti di una famiglia, su questi “scoperti di conto”, vanno pagati gli interessi maturati.

Ma a cosa sono serviti questi soldi? Al funzionamento della macchina comunale in generale, ma anche a finanziare  la Sin Spa (l’ex partecipata per la gestione delle acque pubbliche, poi confluita Acqua Novara Vco) per un milione e 700 mila euro, una somma che potrà essere restituita solo nel 2025. Da qui l’altro rilievo della Corte che sottolinea l’inesigibilità di questo credito.

Altro nodo da sciogliere riguarda lo Sporting, il palazzetto dello sport del Terdoppio, ovvero l’eventualità (poi verificatasi) che il Comune venisse condannato a risarcire l’ex gestore nel lodo arbitrale che ha poi risolto il contratto e per il quale era necessario accantonare somme adeguate a fronteggiare il rischio.

La condanna a pagare i 14 milioni di euro, insomma, doveva essere preventivata, mettendo il necessario “fieno in cascina”. Purtroppo questo non è avvenuto in misura necessaria, tanto è vero che i magistrati contabili rilevano che “il massiccio ricorso all’indebitamento per far fronte al pagamento delle somme dovute allo Sporting Village, impegnerà significative risorse per un lungo periodo e limiterà la capacità di investimento dell’ente, condizionandone lo sviluppo e la crescita futura”.

Ed infatti i primi risultati di questo approccio della giunta Ballarè sono evidenti già dal bilancio, 2015, ovvero quello approvato l’altra sera dove, su 30 milioni di euro previsti per investimenti in conto capitale, la metà viene utilizzata proprio per affrontare il debito relativo al lodo Sporting.

Altro aspetto che preoccupa i magistrati contabili sono gli equilibri di cassa ed il recupero dell’evasione tributaria, per la quale occorre fare di più. Ma anche i rapporti con le società partecipate: ad esempio un credito vantato dalla Sun (l’azienda di trasporto pubblico locale) per 169 mila euro, ma privo della delibera necessaria da parte del Comune di Novara. Somma che è poi stata effettivamente versata nelle casse della partecipata, ma senza i necessari passaggi burocratici ed autorizzativi “dai chiarimenti forniti – scrivono i giudici  – non è stato possibile accertare le ragioni per le quali è stato effettuato il pagamento (in questi casi occorre attivare la procedura di riconoscimento di un debito fuori bilancio approvato dal Consiglio Comunale) né risulta chiaro l’accordo che avrebbe stipulato l’ente locale con la sua partecipata”. Ed è proprio su questo particolare punto che i giudici si soffermano ritenendolo “non conforme alla legge” trasmettendo  dunque la deliberazione alla “Procura regionale per la verifica di un eventuale danno erariale”…

Insomma se non un dissesto poco ci manca. Da qui il dispositivo della Corte dei conti che chiede al Comune di Novara una risposta rapida ovvero, entro 60 giorni, la trasmissioone dei “provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità rilevate ed a rispristinate gli equlibri di bilancio” precisando che in caso contrario sarà “preclusa l’attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria”.

Ed appare davvero singolare  che, nonostante questa pesante censura ed imperativa richiesta di correggere il tiro sia stata inviata al Sindaco, al presidente del Consiglio ed al Collegio dei Revisori almeno dal 25 marzo,  in ben 19 ore di discussione sul bilancio l’altra sera, nessuno ne abbia fatto cenno e la documentazione relativa sia stata spedita ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione solo oggi…