Gozzano – Si è registrato grande successo di pubblico per Corto e Fieno, il Festival internazionale del cinema rurale sul Lago d’Orta, che si è tenuto il 4-5-6 ottobre 2024 tra le province di Novara e Verbania, in Piemonte. Quattro i comuni coinvolti: Borgomanero, Gozzano, Miasino e Omegna. Novità di quest’anno è stata la collaborazione con il Festival della Dignità Umana di Borgomanero.
Giunto alla sua quindicesima edizione, è l’unico festival cinematografico in Italia interamente dedicato al mondo della ruralità, con proiezioni e incontri che guardano alla terra, ai suoi frutti e a chi se ne prende cura. Quest’anno i film hanno avuto un approccio più multidisciplinare, annoverando fra i registi architetti, designer e artisti, ma anche scienziati che propongono nuovi punti di vista.
Tra le sezioni del festival, due sono state quelle competitive:
Frutteto, concorso internazionale di cortometraggi con in gara 15 opere.
Germogli – Disegnare il cinema, concorso internazionale per animazioni e cortometraggi animati con 6 opere.
Hanno completato il programma due sezioni fuori concorso:
Mietitura, sezione lungometraggi, che venerdì 4 ottobre alle 21 al Cinema Sociale di Omegna ha aperto il festival con Domus de Janas di Myriam Raccah, film vincitore del 62° Ann Arbor Film Festival come miglior documentario e il Prix du film sull’ Art (Premio della giuria), premio del pubblico al BAFF – Brussels Art Film Festival. Sabato 5 ottobre al Cinema Nuovo di Borgomanero si è proiettato Nessun posto al mondo di Vanina Lappa.
Sempreverde, sezione dedicata alla ruralità classica, che domenica pomeriggio alla SOMSI di Gozzano ha presentato quattro film nati dal mondo che ruota attorno al festival: Arvaia, di Anita Corradi, Aurora Farli, Roberta Stirpe e Stefano Triggiani, Diciassette di Thomas Horat, The ice builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, Even tide di Francesco Clerici.
Nelle tre giornate di proiezione distribuite localmente sul territorio, si è registrata un’affluenza di pubblico pari a circa cinquecento persone, a sottolineare l’interesse nei confronti del Festival e delle tematiche trattate. Inoltre, si segnala il coinvolgimento e la partecipazione crescenti del pubblico giovane, che si è appassionato all’iniziativa e che è ormai una presenza costante nell’ambito del Festival.
Un’attenzione particolare all’evento e ai suoi contenuti anche da parte della giuria nazionale che ha selezionato i film. Di seguito i vincitori per ciascuna categoria e relative motivazioni:
Premio Rastrello d’oro per Frutteto
Vincitore: O gun bu gundur, ucuyorum (Aylin Gokmen)
Per la capacità di esprimere poeticamente il dolore dell’uomo torturato attraverso la memoria del proprio mondo di nomade curdo e in particolar modo l’intenso rapporto uomo e natura che raggiunge l’apice nelle varie facce dell’amore, sia nell’infanzia con la madre sia nella giovinezza con una ragazza persa troppo presto in un agguato.
Premio Innaffiatoio per i Germogli
Vincitore: A white-white day (Vasily Chirkov)
Bello, nitido ed elegante. Della miglior tradizione dell’animazione russa che ci ricorda la bellezza delle piccole cose, che facilmente sfuggono nella vita di tutti i giorni.
Premio speciale Giuria Prolo Zappino d’Oro
Vincitore: Strata Incognita (Romea Muryn, Francisco Lobo, Amaia Sànchez-Velasco, Jorge Valiente Oriol)
Riconoscimento per aver raccontato il rapporto tra uomo e suolo, utilizzando una regia attenta al rigore scientifico e alla trasfigurazione poetica attraverso un linguaggio che ci riporta al miglior cinema sperimentale.
Premio del Pubblico Vanga d’Oro
Vincitore: My Girl (Caroline Ophelie), 4.2/5
Premio Asilo Bianco per il film più vicino alle tematiche di accoglienza e socialità
Vincitore: The wheat will not be golden (Guoxin Wang)
Riconoscimento per la fotografia e lo scorrere lento e narrativo, così come per i dettagli reinquadrati dall’architettura legati a un tempo rivoluzionario ormai superato dalla contemporaneità.
Premio SAME
Vincitore: Vincent (Noemi Pisano, Francesco Rey)
Si pensa che nel lavoro agricolo la tecnologia non sia necessaria, ma Vincent, il giovane allevatore protagonista di questo film, ci dimostra che modernità e tradizione vanno di pari passo. E che ci sono vari modi d’intendere la tecnologia.
Premio Best Beast
Vincitore: Mucca, Xiaohui and his cows (Xinying Lao)
Il film sviluppa il rapporto empatico tra la mucca, madre del vitello, e il bambino, riuscendo a mostrarne la sensibilità elevandola al ruolo di personaggio.