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Novara

«Ecco cosa rimane del Parco del Ticino: boschi abbandonati, immondizia, cinghiali e nutrie»

Boschi abbandonati, mucchi di immondizia, prati arati dai cinghiali: é la denuncia di un gruppo di agricoltori dell’Ovest Ticino che lamentano l’assenza dell’ente Parco del Ticino nelle vallate del fiume azzurro.

“Non si vede mai nessuno dei vertici del Parco, rinchiusi a Villa Picchetta senza rendersi conto di quanto sta succedendo nell’area da loro gestita – spiegano gli agricoltori – Facendo un bel giretto nel Parco si renderebbero conto che non si vede altro che sentieri e stradine cancellate dalla mappa, silenzio (perchè la fauna se ne è andata, non restano che cinghiali e nutrie)”.

Gli agricoltori denunciano anche un’altra situazione: “Si vedono nel Parco una marea di alberi timbrati con una “B”. Sono gli alberi che non si possono tagliare, nonostante siano pericolosi e invadano completamente le stradine delle nostre zone. Aspettiamo che ci scappi il morto per intervenire?”.

Sotto accusa anche i ripari dle fiume “che al primo aumento dell’acqua crollano. Ci dicono che on ci sono soldi, ma crediamo che sia doveroso fare qualcosa di concreto per il nostro Parco e per tutelare chi tutti i giorni lavora, senza tregua, e si ritrova a dover combattere con la devastazione di cinghiali, nutrie, processionaria e popilla japonica che si mangia le nostre piante e coltivazioni. Vorremmo solo tornare a fare quelle belle passeggiate di una volta, e vedere intorno la splendida natura e paesaggio che , in passato, caratterizzavano il Parco del Ticino”.