Achille Coser nasce a Gazzaniga (BG) il 14 luglio 1982. Cresce calcisticamente nell’AlbinoLeffe e approda al Novara, allora militante in Serie A, nella stagione 2011-12. Due sole presenze tra i pali della porta azzurra per l’estremo difensore, ma non per questo meno impegno. Achille in questa intervista ci parla della sua promozione in massima serie ottenuta la scorsa stagione con il Cesena, del suo coinvolgimento nel “calcioscommesse” durante l’ormai nota estate del 2012 e della partita di sabato prossimo tra le sue due ex squadre.

Achille Coser
La scorsa stagione hai totalizzato 25 presenze con il Cesena e hai contribuito alla promozione in Serie A della squadra romagnola, te l’aspettavi? “Assolutamente no, avevo firmato per il Pavia e invece all’ultimo minuto è saltato tutto; così sono rimasto a Vicenza e da lì sono finito al Cesena, quindi si può dire che sono finito per caso alla compagine romagnola dove ho poi contribuito alla promozione in Serie A. Per me è stata una grandissima soddisfazione, a volte il calcio ti riserva anche queste belle cose”.
Il 2 maggio 2012 fai il tuo esordio in Serie A con il Novara, cosa ricordi di quella partita e cosa è mancato a quel Novara per rimanere nella massima categoria? “Di quella partita ricordo lo stadio di Firenze che non avevo mai visto se non in televisione (Fiorentina-Novara 2-2, ndr) l’ho vissuta come una bella esperienza, l’esordio in Serie A è qualcosa che ti rimane dentro per sempre… a mio modesto parere quel Novara non doveva cambiare allenatore, si sarebbe dovuto fare mercato con Tesser, che aveva già fatto bene nei due anni precedenti ottenendo una doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A”.
Nell’estate 2012 sei stato coinvolto nel filone del “calcioscommesse”, dal quale ne sei uscito completamente “pulito”. Come hai vissut o quel periodo e cosa provi nei confronti di Gervasoni che fece il tuo nome? “Nei confronti di Gervasoni ho provato rabbia… credo che “rabbia” sia la parola giusta per definire quello che ho provato! E’ stato comunque un periodaccio, il “calcioscommesse” in quel periodo era il… fiore all’occhiello per i giornali che scrivevano solo di quello. La cosa più brutta e che mi ha fatto rimanere male è stato, nel momento dell’assoluzione in primo grado, aprire il giornale il giorno dopo e non trovare nemmeno una foto, anzi… il nome degli assolti era scritto addirittura a caratteri minuscoli e sembrava che non fosse successo niente, mentre prima c’erano tutte le foto dei giocatori indiziati in prima pagina e a caratteri cubitali; non c’è stato equilibrio tra l’accusa e l’assoluzione finale”.
Quest’anno giochi in Serie B a Livorno, quale obiettivo vi siete fissati? “L’obiettivo minimo è quello di giocare i play-off. E’ logico che quando arrivi da una retrocessione devi riorganizzare un po’ tutto… qui sembra che la cosa sia stata fatta, quindi i play-off restano l’obiettivo minimo da raggiungere. La classifica attuale dice questo, poi è logico che se le cose dovessero andare male dovremmo fissarci altri traguardi, vedendo la società credo che faremo un campionato di medio/alta classifica”.
Sabato alle 17.00 il Novara gioca al “Piola” contro l’AlbinoLeffe. Per chi farai il tifo e a che partita assisteremo? “Senza l’AlbinoLeffe non avrei fatto il calciatore, quindi è logico che quest’ultima rimane la squadra che mi ha dato la possibilità di arrivare dove sono arrivato; a Novara però sono stato benissimo, non ho avuto un ruolo primario però sono stato trattato sempre a modo. Credo che il Novara abbia le potenzialità per fare grandi cose ed è una squadra importante… onesto: tiferò AlbinoLeffe per il semplice motivo che è messo male in classifica, ma con la speranza che il Novara torni subito in Serie B alla fine di quest’anno. Sono certo che assisteremo ad una bella partita, con due squadre che si daranno battaglia fino alla fine”.
Il tuo messaggio ai tifosi azzurri e ai lettori del sito VaNovaraVa.it? “Dico loro di restare vicini alla loro squadra e di crederci sempre, perchè la società ha sempre dimostrato di saper fare le cose in grande e con entusiasmo, da quando erano penultimi in Serie C1 fino alla Serie A, questo e lo spirito che deve avere Novara… come ci sono state le glorie ci sono stati anche i dolori, però bisogna sempre ricordarsi da dove si è partiti. A Novara se non fosse arrivato De Salvo non sarebbe iniziata la favola della squadra azzurra, sono convinto che il Novara tornerà a stare dove merita”.
Massimo Corsano (grazie a Vanovarava)