Costrinse la compagna a fare la escort, ma i fatti sono prescritti. Non è più punibile trentenne di Trecate che giocava i soldi al Lotto
Obbliga la compagna a prostituirsi per portare soldi a casa ma i fatti sono troppi vecchi. Il tribunale, per un trentaduenne di origine romena già residente a Trecate, non ha potuto far altro che emettere sentenza di prescrizione del reato di favoreggiamento e sfruttamento. L’imputato è stato poi assolto dall’accusa di estorsione: non è emersa prova che abbia minacciato o ricattato la donna quando lei l’aveva lasciato e non gli aveva più consegnato i soldi. Per lui il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere e 1.500 euro di multa. Il suo difensore, invece, l’assoluzione.
I fatti risalgono al 2010. In aula la vittima, una donna italiana oggi trentaseienne, ha ripercorso il suo lavoro da escort: «Avevo iniziato spontaneamente ma gli annunci in internet li metteva lui. “Chiara”, così mi conoscevano i clienti. Venivano a casa. E c’era spesso anche lui, in un’altra stanza. Poi i soldi glie li davo tutti. Ho dovuto fare parecchie denunce per riuscire a liberarmi, perché se non guadagnavo abbastanza lui si arrabbiava e mi picchiava. Quando tutto era finito, venuto a sapere che facevo ancora la escort in un appartamento di Novara, mi ha mandato la polizia». Secondo quando denunciato dalla donna, l’ex compagno l’aveva costretta a versare dei soldi sulla sua carta «Lottomatica», visto che il gioco era una delle sue passioni.
L’uomo ha negato gli addebiti sostenendo che aveva un regolare lavoro e che non aveva bisogno dei soldi della ex compagna.