Stato di agitazione alla Zucchetti di Gozzano: l’azienda attiva nel settore delle rubinetterie ha dichiarato un esubero di personale per 40 persone su un totale di 189 dipendenti. Qualche impiegato, per il resto tutti operai che da decenni contribuiscono alla realizzazione di accessori che, nel mondo dell’arredamento, hanno varcato i confini locali per lanciarsi ad un livello internazionale. Marchio familiare nato nel lontano 1929, dalla fondazione di una piccola fonderia a Valduggia ad opera di Alfredo Zucchetti. Oggi, l’azienda conta 4 stabilimenti produttivi, un’unità distributiva, un totale di 72.000 metri quadrati coperti, 400 dipendenti, 2 milioni di articoli prodotti ogni anno.
Da cinque anni, però, “i bilanci sono in rosso – spiegano i sindacalisti Sergio Busca (Uilm), Marco Ticozzi (Fiom) e Andrea Todero (Fim) – Nonostante la situazione finanziaria negativa che si protrae ormai da lungo tempo, solo oggi vengono annunciati i tagli. Peraltro, la proprietà non sembra aperta, nonostante le proposte che noi del sindacato abbiamo avanzato, a trovare una soluzione. Da cinque anni la Zucchetti si avvale degli ammortizzatori sociali, ma non ci è mai stato posto il problema nella sua completezza. Ad oggi ci ritroviamo con quaranta persone in esubero, quasi tutti operai. Ci chiediamo: se rimangono solo impiegati e personale amministrativo, come pensano di portare avanti la produzione? E poi si tratta di un’azienda padronale. Stupisce che non vogliano nemmeno provare a salvare il brand di famiglia”.
In questi giorni, si susseguono le assemblee in azienda e gli incontri in Associazione Industriali. Ma di fatto si apre uno stato di crisi in un’azienda di stampo familiare che ha fatto la storia nel settore delle rubinetterie.