Buongiorno
Novara

Cristicchi con il suo “Magazzino 18” conquista la comunità novarese di Venezia Giulia e Dalmazia

Il “Magazzino 18” si trova nel porto di Trieste. Contiene ancora oggi tanti oggetti: “cose” (sedie, armadi, libri, giocattoli…) che gli esuli di Venezia-Giulia  e Dalmazia hanno lasciato durante il loro esodo quando, con il trattato di pace del 1947, l’Italia perdette quei territori, annessi poi alla Jugoslavia. 350 mila persone abbandonarono le loro case per rimanere in Italia, affrontando un futuro incerto. Molti giunsero a Novara, cominciando qui una nuova esistenza, fra molte difficoltà e diffidenza. Da quel magazzino di oggetti ormai abbandonati è partito Simone Cristicchi, il cantautore romano che su questa vicenda lacerante ha imbastito la trama di uno spettacolo, in scena qualche sera fa al Coccia. Un evento che ha colpito la comunità di origine giuliano dalmata, che ha voluto ospitare l’artista per una visita al villaggio Dalmazia e gli ha consegnato una targa da parte del comitato novarese dell’Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia. Ecco le foto di quegli incontri (gentilmente concesse dall’ANVGD) e la testimonianza di uno dei protagonisti di questo evento.

“Con un mosaico di suggestioni narranti gli eventi vissuti dagli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia dal periodo bellico fino all’esodo, Simone Cristicchi, romano, classe 1977, ha magnetizzato gli spettatori presenti al teatro Coccia la sera di giovedì 26 febbraio.

Numerosissima la rappresentanza  degli esuli e dei loro discendenti nati a Novara, che dall’ottobre del 2013, anno del debutto di  “Magazzino 18” con battesimo a Trieste, vedono nell’opera divulgativa del poliedrico artista un riscatto morale.

L’ANVGD consegna una targa ricordo a Cristicchi

 

Cristicchi ha concentrato nell’arco di circa  due ore storia e sentimento, coniugando in una magica alchimia di suoni e racconti, fatti obnubilati per decenni.  Una sorta di censura che solo oggi vede il riscatto grazie anche al “giorno del ricordo”, di cui si è recentemente concluso l’undicesimo anniversario.  I rastrellamenti, le foibe, il bombardamento di Zara, il campo di concentramento dell’isola calva, il disagio ai campi di accoglienza: Cristicchi setaccia tutto, non manca in nulla, non conosce faziosità, schieramenti, fa riflettere con le emozioni.  Alla pari di Enzo Bettiza, con il romanzo “Esilio”, è imparziale.

L’artista romano con Patrizia

 

Ciò che ha maggiormente colpito è stata la cospicua presenza dei giovani, quella prima e seconda generazione di “figli”, futuri portavoce di una tragedia che ha visto lo sradicamento dalle proprie terre di 350.000 italiani.

Una diaspora difficile da raccontare; sorprende di come un ragazzo di soli 38 anni,  nato a Roma da genitori italiani,  e quindi senza alcun legame con la comunità degli esuli, si sia fatto carico nel promuovere una tematica tanto scomoda.

Con Ileana

 

Un evento, Magazzino 18, che ha permesso agli stessi giovani novaresi di incontrarsi dopo anni di latitanza. Ora la responsabilità nel dar voce alla storia si sente: quei bambini guardandosi tra la platea e i palchi del Coccia si sono scoperti improvvisamente  adulti.

Una sorta di “investitura” destinica pare aver guidato Cristicchi in un’impresa che offrendo tanto alla memoria storica degli esuli, lo ripaga con un riconoscimento che lui stesso vive ogni giorno, sorprendendosi del calore dimostrato dal pubblico. Un vero successo che lo sta portando sempre più lontano, ad incontrare tutte le comunità degli esuli sparsi per il mondo.

Con Guerrino

 

Il comitato ANVGD (Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia) di Novara  ha omaggiato Simone Cristicchi di una targa in ringraziamento per la sua toccante interpretazione.  Invitato dai vertici dell’associazione novarese, l’artista ha fatto visita il giorno seguente al quartiere del Villaggo Dalmazia, che nel lontano  1954 vide gli albori al fine di accogliere i primi esuli provenienti dai vari centri di accoglienza, di cui molti a tutt’oggi sono residenti o in attesa di assegnazione dagli enti gestori.

Con Nini e Patrizia

 

Letteralmente preso per mano e guidato attraverso le vie del  “Villaggio”,  Cristicchi ha conosciuto quell’unicità, quel carattere, quel “morbin” che da sempre contraddistingue la nostra comunità.

Grazie  ancora Simone, e arrivederci a presto”.

Guido Bakota

E-mail :  54flottamocenigo@gmail.com