Aprire e rivitalizzare il Cinema Teatro Faraggiana. Come? Stando al bando emesso nei giorni scorsi dal Comune di Novara (che scade il 9 gennaio), la destinazione della struttura dovrebbe essere principalmente cinematografica. L’avviso non parla di una multisala vera e propria ma la “cultura del cinema” è senza dubbio la mission che si richiede ai partecipanti per ottenere in gestione l’immobile.
Il contenitore culturale – da diversi anni chiuso per lavori di messa a norma e manutenzione, che hanno avuto anche non poche vicissitudini, tanto che si parlò della sua riapertura, ripetutamente, anche con l’amministrazione Giordano – potrebbe dunque riaprire i battenti (se dalla gara uscirà un vincitore in grado di accollarsi le spese), ma sulla sua futura configurazione restano ancora molte ombre.
Fino a qualche anno fa, l’idea era quella di creare uno spazio dedicato al teatro di prosa, una struttura per la promozione culturale giovanile, con un angolo riservato anche al cinema, ma quello di nicchia, anche se non in modo esclusivo.
Oggi, il progetto assume una nuova valenza, con obiettivi, quelli riportati a bando, che fanno emergere la volontà di avere in città uno spazio dove fare cultura cinematografica.
Ora, che a Novara il tema della realizzazione di una multisala sia stato più volte affrontato negli anni non rappresenta certo una novità. Però in effetti a voler leggere in filigrana i contenuti nel documento proposto dal Comune si comprende davvero poco. Sarà un cinema oppure no? Una multisala oppure no? Certamente non sarà più un teatro!
Ecco gli obiettivi del bando
“- Programmazione e realizzazione di attività quali, ad esempio, proiezioni cinematografiche (con esclusione di film hard o “a luci rosse”), iniziative di promozione della cultura audiovisiva (incontri con gli autori, mostre di fotografia, valorizzazione degli archivi, ecc), incontri culturali, conferenze, dibattiti, rassegne, reading di letteratura e poesia, attività culturali e ricreative con vocazione alla creazione di socialità ed aggregazione, manifestazioni che rafforzino il rapporto tra lo spazio e il tessuto socio-culturale del territorio, attività didattiche e formative, rappresentazioni performative in vari ambiti;
– Sostenibilità economico-finanziaria della gestione, anche attraverso idonei utilizzi dei locali già ad uso commerciale, salvaguardando comunque il carattere squisitamente culturale dell’operazione, con la capacità di offrire al pubblico un prodotto articolato e qualitativamente di livello, anche con la proposta di soluzione gestionali che contemplino la trasformazione della struttura da monosala in struttura più flessibile, dotata, ad esempio, di più sale e di più schermi, favorendo così un accesso più adeguato ai consumi culturali attuali e futuri;
– Favorire il rinnovamento dell’offerta culturale nel campo cinematografico, consentendo ad un pubblico sempre più ampio di accedere all’esperienza, con particolare riferimento alle nuove generazioni, alle categorie meno favorite e al pubblico scolastico;
– Prestare attenzione alla produzione di spettacolo e cinematografia contemporanea nazionale, europea ed internazionale, apportando un significativo contributo allo sviluppo culturale del territorio anche nel rapporto con le scuole ed altre istituzioni culturali del territorio;
– Integrarsi in un’ottica di complementarietà con l’offerta culturale già presente nella città, sviluppando, in particolare, iniziative di sensibilizzazione del pubblico all’arte cinematografica e favorendo lo sviluppo di attività collaterali che valorizzino la qualità urbana, la riqualificazione e il riuso delle parti della città interessate dalla nuova localizzazione, la loro vivibilità e sicurezza;
– Valorizzare la funzione dell’esercizio cinematografico per la qualità sociale della città e del territorio, anche alla luce delle recenti modifiche regolamentari intervenute a livello regionale le quali, alla luce dell’esplicito riconoscimento della sala cinematografica come presidio culturale e luogo di aggregazione, sono state volte principalmente a promuovere le potenzialità di crescita ed ammodernamento del settore medesimo, ad ulteriore comprova dell’interesse generale e del valore sociale rivestito da tale specifico ambito culturale”.
Dunque nessun accenno alla promozione di spettacoli teatrali… E se questo sia un bene per la cultura cittadina è tutto da capire. Non anticipiamo giudizi su quel che non possiamo verificare: tutto dipenderà infatti da chi sarà il vincitore e dalla sua capacità nel ruolo di operatore culturale in senso ampio.
Restano anche da verificare gli spazi di “mercato” ancora disponibili: perché se è vero come è vero che Novara ha sempre considerato in senso negativo non ospitare un cinema multisala (ma qui non stiamo parlando solo di questo), dall’altro lato va detto che nel corso degli anni nuove strutture in comuni vicini si sono affermate, da Castelletto, a Bellinzago e Borgovercelli. Potrà il nuovo “cinema” Faraggiana competere con queste realtà?
Staremo a vedere ed ovviamente ce l’auguriamo; certo è che in materia un po’ più di chiarezza non avrebbe guastato!