Dall’indagine della Forestale di Novara sullo smaltimento rifiuti, i Carabinieri hanno sequestrato 150 quintali di rame rubato, scoperto in un casolare a Biandrate, detenuto da due cittadini novaresi residenti a Cameri e Biandrate.
Dal controllo rifiuti, scoperti 150 qli di rame rubato, 2 novaresi nei guai.
I Carabinieri della Compagnia e del Gruppo Forestale di Novara hanno arrestato per furto due cittadini novaresi residenti a Cameri (B.L. Classe 1971) e Biandrate (B.V., classe 1954), i quali detenevano illecitamente presso un capannone , in attesa di immetterlo sul mercato nero, una grande quantità di rame sulla strada provinciale per San Nazario Sesia a Biandrate. La scoperta del capannone è arrivata dal controllo sul territorio operato dalla Forestale, per verificare il rispetto delle prescrizioni sullo smaltimento dei rifiuti. All’interno della proprietà intestata al camerese (B.L.) i militari hanno rinvenuto due grosse bobine di fune di rame ancora integre e dotate di numero di serie (grazie al quale in seguito sarebbe stato possibile risalire al proprietario), nonché di una grossa bobina mancante della struttura in legno e con il cavo parzialmente srotolato ed in parte lavorato. Durante i controlli venivano inoltre rinvenuti 4 enormi cumuli di funi di rame tranciati in segmenti di varie misure, privi di targhette identificative. Gli immediati accertamenti effettuati permettevano di stabilire che il rame era di provenienza furtiva in quanto sottratto dal deposito di RFI (rete Ferroviaria Italiana) di Bussoleno (TO) nel periodo compreso tra l’11 ed il 15 maggio 2018. Inoltre, durante le verifiche, i Carabinieri rinvenivano nel capannone un ulteriore grosso quantitativo di altri beni di provenienza furtiva (per la precisione pastiglie per lavastoviglie), oltre a cavi elettrici, radiatori in ghisa e svariati capi di abbigliamento di ignota origine.
Il capannone era attrezzato con macchinari per la lavorazione del materiale e la conferma che qualcuno stesse operando, i militari ce l’hanno avuta quando i due accusati sono stati bloccati sul retro del magazzino, mentre tentavano la fuga. La Procura della Repubblica di Novara ha chiesto al G.I.P. del Tribunale la convalida degli arresti. Con ordinanza del 24 maggio Il GIP dr. Fidelio ha convalidato gli arresti ed ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari (nei confronti del B.L.) e del divieto di dimora nel comune di Biandrate nei confronti del B.V..