Sono quelle persone che lavorano nel silenzio, lontane dalle luci della ribalta, proiettate sui veri problemi della città e della gente. Il mondo del volontariato non fa rumore, ma fa molto su un territorio dove l’associazionismo, specialmente quello rivolto al sociale, è un settore molto dinamico e centrale nel sostegno alle istituzioni.
Ci sono progetti di cui si parla poco, ma che contano parecchio soprattutto per le persone più bisognose, per quelle dove uno dei coniugi, ad esempio, ha perso il lavoro e fatica ad arrivare a fine mese, progetti che tutelano la persona e la sua dignità. Silenziosi anche per questo motivo.
In questi giorni, vicini al Natale, la Fondazione Comunità del Novarese ne ha illustrati alcuni tra quelli finanziati, più di 50, nel 2015. Ed è da queste realtà che emerge l’importanza del volontariato e l’ambizione di alcune attività promosse in provincia, attività che si svolgono quotidianamente, non soltanto con l’avvicinarsi delle feste natalizie.
Tra questi progetti ci sono quelli della Caritas parrocchiale che a Borgomanero darà vita ad un vero Emporio solidale: l’associazione, da anni, svolge un servizio di distribuzione di generi alimentari di prima necessità e vestiario a favore di famiglie in difficoltà economica. La Caritas sostiene circa 350 famiglie con una distribuzione di circa 5.000 borse spesa all’anno. Il progetto “Emporio solidale” realizzerà un centro di distribuzione degli alimenti che funzionerà come un negozio con accesso riservato alle famiglie di comprovata difficoltà economica. L’emporio sarà allestito in alcuni locali inutilizzati della stazione ferroviaria di Borgomanero che saranno concessi a titolo gratuito, nell’ambito della rivalorizzazione e riqualificazione di questi luoghi abbandonati. Lo stesso progetto lo sta portando avanti la Caritas di Novara che lotta, da anni, contro la cosiddetta “povertà grigia”, propria di quelle persone che perdono la capacità di arrivare economicamente a fine mese per una riduzione del reddito da lavoro o per spese causate da eventi non previsti come una malattia o un incidente.
E poi ancora c’è l’associazione Nondisolopane di Arona che lavora ad un progetto dal 2011 sul tema della povertà alimentare. La Rete è un’associazione di associazioni che collaborano nella gestione di due mense sociali, una ad Arona e una a Borgomanero. I ristoranti solidali sono aperti a pranzo tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Il progetto finanziato dalla Fondazione Comunità del Novarese propone anche un intervento volto a ricollocare le persone in difficoltà e disoccupate attraverso un percorso di accompagnamento al lavoro che prevede l’attivazione di voucher per piccole mansioni limitate nel tempo.
Donne sole con bambini, ma anche uomini che, magari dopo una separazione, hanno perso la casa e non sanno dove rifugiarsi: l’associazione Mamre di Borgomanero offre un servizio di accoglienza a favore di donne e bambini in difficoltà, nella casa di accoglienza “Piccolo Bartolomeo” a Santo Stefano. In 18 anni di attività, l’associazione ha accolto circa 300 persone tra donne e bambini ed è riuscita ad attivare nuovi centri di accoglienza tra Borgomanero e Maggiora. Dal 2015 Mamre gestisce anche una casa di prima accoglienza per uomini senza fissa dimora in un immobile a Borgomanero che può ospitare 6 persone, offrendo loro i pasti, il pernottamento e la colazione. Con il finanziamento della Fondazione, la casa accoglienza si sposterà a Briga Novarese, in un edificio che sarà concesso a titolo gratuito dal Parroco, ma che, per essere utilizzato, avrà bisogno di alcuni interventi di ristrutturazione.
Cose “buone e belle”, come le definisce il presidente della Fondazione Cesare Ponti: «Quello che più mi preme sottolineare – spiega Ponti – è la fiducia che i novaresi dimostrano nei confronti della nostra Fondazione. Anche quest’anno abbiamo raccolto più di mezzo milione di euro di donazioni a favore dei progetti che la Fondazione sostiene e, per la gran parte, si parla di donazioni di piccolo importo, circa 20 euro. Questa è la dimostrazione di come la gente voglia partecipare alla realizzazione di cose buone e belle che interessano la comunità».