De Grandis a Meina, il centrosinistra insorge. I consiglieri de La Provincia in Comune: “Scuse pubbliche da Binatti”.
“Se la pietà è morta è certamente vero che è morta anche la vergogna”. Esordiscono così in un documento i consiglieri del centrosinistra a Palazzo Natta (il documento è firmato anche dall’ex presidente Besozzi, l’ex vice Cremona e il segretario provinciale Pd De Stasio) nello stigmatizzare la presenza del consigliere delegato Ivan De Grandis (FdI) a Meina domenica scorsa in occasione della commemorazione della strage. “Spedito – scrivono – dal presidente Federico Binatti con tanto di fascia blu”. “Convinto militante di Fratelli d’Italia, un partito che conserva orgogliosamente nel proprio logo il simbolo che rappresenta la continuità ideale con un partito (il MSI) che è stato fondato dai reduci di Salò, autori ed esecutori delle leggi raziali, De Grandis ha rappresentato quella Provincia che, con il sacrificio di tante vittime, ha dato un contributo fondamentale alla lotta per la Liberazione”. “Nel 2010 – aggiungono – a Vinzaglio ha aderito ad un gruppo di estrema destra, il “Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale” vestendo la camicia ocra della “Guardia Nazionale Italiana”, apparato del partito che si propone di vigilare in camicia, pantaloni neri, stemma tricolore e aquila con la scritta Spqr. Fatti che meriterebbero una presa di posizione chiara anche del Presidente della Provincia, Federico Binatti (Fratelli d’Italia) e della maggioranza di centrodestra che lo sostiene in Consiglio provinciale, certamente informati dei trascorsi estremi di De Grandis, ma felici di vederlo a Meina”. “Il centrosinistra in Provincia si è sempre dimostrato comprensivo e collaborativo, suggerendo di “cambiare rotta” più che attaccare politicamente, anche quando è stata commessa un’altra grave leggerezza, fare di tutt’erba un fascio tra Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo negli interventi politici, commemorazioni entrambe importanti, ma distinte per data e cerimonie. Stesso discorso per il tentativo di Binatti di uscire dall’Istituto storico della Resistenza, fortunatamente “stoppato” grazie alle proteste del centrosinistra. E’ il momento per Binatti di venire definitivamente allo scoperto e di prendere posizioni chiare in tema di antifascismo, chiedendo scusa per l’ennesima brutta figura istituzionale”.