Buongiorno
Novara

Il decalogo di Legambiente per combattere lo smog

Combattere lo smog in 10 mosse: Legambiente vara il decalogo dell’aria pulita, lanciando una serie di proposte per il Comune di Novara.

“Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici per favorire spostamenti sicuri a piedi ed in bicicletta; aumentare il verde urbano; mobilità verso ‘emissioni zero’; priorità alla mobilità pubblica; fuori i diesel ed i veicoli più inquinanti dalle città; vincolare i ricavi ottenuti dal pedaggio delle soste all’efficientamento del trasporto pubblico; riqualificazione degli edifici pubblici e privati per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti; riscaldarsi senza inquinare (no combustibili fossili, si contabilizzatori); rafforzare i controlli su emissioni auto, caldaie, edifici; intervenire anche su altre fonti di inquinamento (emissioni industrie e altre attività).

“Non sì può continuare ad affidare alla pioggia ed al vento la soluzione di un problema che è causa di malattie e morti e che ha alti costi sanitari – spiegano a Legambiente Novara – È utile ma inadeguato dare consigli sul limitare il riscaldamento (non applicando neppure la misura agli edifici pubblici) e dare blandi consigli sul limitare l’uso dell’auto. È certamente utile ma non risolutivo prendere provvedimenti  solo quando non se ne può fare a meno. E’ necessario un intervento strutturale, di lunga programmazione, i cui tempi di messa in opera superano quelli di un mandato elettorale di un sindaco, un piano regionale che sappia coordinare le  varie iniziative territoriali”.

Decalogo contro lo smog

“A gennaio la centralina di viale Roma attesta che in un mese ci si è giocato un quarto del bonus annuale di sforamento del Pm10  per non citare le polveri Pm2,5 e il biossido di azoto. Sollecitiamo il nostro comune a farsi promotore di un lavoro di confronto e coordinazione con gli altri comuni del Bacino Padano”.

Secondo Legambiente, oltre ad una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini sulle buone abitudini da mettere in atto, (tra cui l’obbligo di chiusura delle porte dei negozi) “è indispensabile attuare un progetto che agisca su due piani, uno di emergenza ma condiviso tra tutti i comuni (l’aria non ne rispetta i confini) e l’altro proiettato in avanti di  coordinamento  con il settore dei trasporti, delle infrastrutture, dell’urbanistica e delle politiche industriali”.