Moschea o centro culturale? Tecnicamente quello spazio in via della Riotta 10, a pochi passi dal sagrato della parrocchia di Sant’Agabio, risulta essere un centro culturale islamico. Ma a seguito di una lunga serie di segnalazioni da parte dei vicini di casa, alcuni consiglieri comunali hanno eseguito un sopralluogo per verificare la situazione: “I residenti di quella zona si sono rivolti a noi, dopo che altri non erano riusciti a fornire chiarimenti, nemmeno minimali. Poi ci hanno mostrato le foto, i video e per ultimo un nostro diretto sopralluogo. Tutto sembra dimostrato ampiamente: quel Centro Culturale Islamico è un vero e proprio luogo di culto e preghiera, almeno in alcuni giorni della settimana. A questo punto la domanda è d’obbligo: chi li ha autorizzati? Operano nelle condizioni idonee di sicurezza, igiene, sono rispettate le normative urbanistiche e di edilizia?”. Sono le domande a cui i consiglieri Silvana Moscatelli, Daniele Andretta, Isabella Arnoldi, Dino Giuliano e Riccardo Monteggia chiedono risposte tramite l’interrogazione depositata in Comune.
“Ci sono state segnalate, le foto ed i video lo dimostrano, affluenze di decine e decine di fedeli alla volta, nell’arco di intere giornate. Un centro culturale religioso non è forse un luogo di culto a prescindere? Quindi non dovrebbe rispettare le normative regolamentari nazionali e di Piano regionale? E’ vero che il Centro è stato frequentato da autorevoli esponenti politici locali? Sapevano dove si trovassero ed in quale ambito?”.
“Delle due l’una – concludono i consiglieri – O la giunta comunale, in qualche modo, già era a conoscenza dello stato di fatto dell’associazione, e non è intervenuta, o forse l’ha sostenuta, oppure, ancora una volta, non era in grado di conoscere la situazione di fatto venutasi a creare, e quindi ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, una totale incapacità a gestire i fatti, anche i più elementari, della nostra città”.
E dopo le segnalazioni ecco l’interrogazione: “Chiediamo chiarezza sul tema; vogliamo sapere quali attività si svolgono in quel luogo e se corrispondano a quelle dichiarate e risultanti agli uffici preposti. Ma vorremo anche capire se la pubblica sicurezza è tutelata negli standard minimi. Sia chiaro: noi siamo assolutamente convinti che la libertà di culto vada garantita per tutti, così come affermano la Carta dei Diritti dell’Uomo e la nostra Costituzione. Il tutto però deve svolgersi nel pieno rispetto delle nostre leggi nazionali e perché no? anche nel rispetto della tradizione cristiana che contraddistingue da millenni le nostre radici”.