Demografia delle imprese novaresi, stabile il bilancio nei primi 9 mesi. In flessione l’andamento dell’artigianato, difficoltà per le ditte individuali
Sono 1394 le imprese che nel periodo gennaio-settembre hanno cessato l’attività; e, a fronte di queste cessazioni, sono state 1.408 quelle che si sono iscritte al registro; un saldo positivo di sole 14 unità. E a patire è l’artigianato, settore nel quale si è registrata la maggior flessione: nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni hanno superato le aperture e il saldo, tra avviate e cessate, è pari -79 unità. Il bilancio complessivo, riferito alla demografia delle imprese novaresi, è comunque stabile; una “stazionarietà generale discende dai risultati pressoché omogeni delle principali attività economiche, che evidenziano tutte flessioni di lieve entità, inferiori al punto percentuale, con l’unica eccezione del settore terziario, la cui performance appare più favorevole”. I servizi alle imprese si confermano il comparto che mostra una crescita, in valori assoluti, pari a +56 unità. Positivo anche il saldo dell’alloggio e ristorazione, che guadagna 36 unità in più, mentre il commercio evidenzia una lieve flessione, con un calo di 33 unità. Di 30.359 imprese che costituiscono il tessuto imprenditoriale novarese, 27.101 risultano attive e operanti; la parte del leone, con oltre il 62% la fa il terziario (24,8% commercio e 37,7% altri servizi), seguita dall’industria con il 29,6% (per oltre il 17 per cento nel settore delle costruzioni, il resto nell’industria in senso stretto), fanalino di coda l’agricoltura con il 7,9 per cento. “La battuta d’arresto registrata in apertura d’anno si è assestata su una sostanziale stabilità – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio – Il tasso di mortalità appare più debole che in passato, ma è quello di natalità, in particolare, che risulta ai minimi storici, con il valore più basso registrato dal 2004 in avanti, nel periodo gennaio-settembre. A risentire maggiormente delle difficoltà sono le imprese più piccole, a partire da quelle individuali, che rappresentano oltre la metà della base imprenditoriale provinciale. Per sostenere la vitalità del tessuto produttivo serve un cambio di passo, cogliendo anche le opportunità che provengono da mercati esteri e nuovi tecnologie, ambiti su cui la Camera di Commercio sta lavorando attraverso appositi progetti per offrire alle imprese assistenza e servizi mirati”.