Di storie come quella che stiamo per raccontarvi, purtroppo, se ne sono sentite tante, negli ultimi anni. Stavolta succede a pochi chilometri da Novara: nel piccolo comune di Vespolate, questa mattina, non si parlava di altro.
Pietro Spina, 52 anni, ha ucciso suo figlio, Andrea, disabile di 20 anni, soffocandolo. Poi ha tentato di togliersi la vita utilizzando il gas. Una tragedia che si è consumata, con tutta probabilità, quale conseguenza di una vita non facile per quel giovane figlio autistico e per la scomparsa di quell’amorevole madre che se ne occupava, ma che, purtroppo, ha lasciato la famiglia un anno e mezzo fa. Pietro da quel momento era rimasto solo ad occuparsi del figlio: una vita che quell’uomo, colpito da una profonda depressione, non sapeva affrontare senza la sua compagna. E di quel figlio disabile non riusciva proprio a vedere il futuro. Da qui la drammatica decisione di mettere fine a tutto ciò.
Ieri sera, padre e figlio erano attesi, a cena. Non vedendoli arrivare, i parenti hanno dato l’allarme. Dalla palazzina di Vespolate, si avvertiva odore di gas all’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri. Una volta sfondata la porta del loro appartamento, agli occhi degli inquirenti si è presentata una scena drammatica: Andrea già morto e il padre esanime a terra. Ora si trova all’ospedale Maggiore di Novara. Non sarebbe in pericolo di vita.