Di Carlo a Maniero: “alzati e cammina” e la Pasqua si colora d’azzurro #NovCes
Riccardo Maniero finalmente determinante, entra nel finale e decide il difficile spareggio salvezza Novara-Cesena. Gli azzurri salgono a quota 38 mettendo fuori il naso dalla palude play-out e possono preparare con maggiore serenità il derby di Vercelli.
NOVARA-CESENA 1-0 36’st Maniero (N)
La premessa non lasciava scampo ad interpretazioni: battere il Cesena in qualsiasi modo. I tre punti sono arrivati, regalando agli azzurri una classifica decisamente più dignitosa, per cui non è il momento di fare i sofisti sulle diverse cose che non hanno funzionato. Anzi, questa volta, proprio superando i momenti complicati della partita, attraverso l’unione del gruppo ed un coraggio votato alla battaglia, il Novara calcio ha fatto vedere che i limiti si possono superare con una ritrovata forza morale. Il pubblico azzurro ha capito ed appoggiato la squadra e non a caso l’ostacolo è stato superato.
Il Cesena degli ex Scognamiglio, Perticone e Kupisz si schiera con un solido 4-4-1-1, con le due linee strette e corte, pronte a caricare l’elastico Laribi che resta l’elemento in più di Castori, bravissimo a fare da raccordo per la freccia Jallow, sempre pericolosissimo negli spazi aperti. Di Carlo oramai non molla la difesa a 4, confermando Del Fabbro di fianco a Chiosa. Golubovic vince ancora il ballottaggio su Dickmann, a sinistra confermato Calderoni. La vera novità sta nella trasformazione del centrocampo a rombo, utile proprio ad infilarsi tra le linee nemiche. Ronaldo convince anche davanti alla difesa ed oramai maturo il suo goal da palla inattiva. Sciaudone e Casarini sono gli interni, Moscati è l’uomo ovunque, mentre Di Mariano svaria su tutto il fronte d’attacco per supportare il terminale Puscas, impegnato tutta la partita a fare sportellate con Scognamiglio (ammoniti entrambi).
Gli azzurri partono benino (girata di Puscas respinta con i piedi da Fulignati. La volontà non manca, la lucidità sicuramente. I romagnoli sembrano quasi gradire, perchè la sterile pressione azzurra fa poco più del solletico, e quando i ragazzi di Castori rubano palla, con tre passaggi arrivano nell’area avversaria: Laribi all’11’ mette dentro una palla da spingere per Kupisz che arriva in ritardo, tanto per fare un esempio.
La facilità di rintuzzare e colpire dei romagnoli, comincia ad intaccare le certezze novaresi e col passare dei minuti sembra che il Cesena possa anche prendere il sopravvento. Alla mezz’ora il Cesena sembra sul punto di passare. Sponda di Jallow per Dalmonte che calcia dal limite sotto la traversa, Montipò ci tiene a galla. Poi al 33′ con un sinistro a giro di Laribi, con San Lorenzo Montipò che allunga in corner con la punta delle dita. Ma rispetto ad altre volte, il Novara barcolla ma non molla, tiene su la testa con dinamismo e grinta ed il Cesena non solo non riesce ad affondare il colpo, ma piano piano rallenta fino a spegnersi.
Nel secondo tempo ogni centimetro guadagnato ricarica le batterie azzurre, Di Carlo capisce il momento, ed al contrario di Salerno (sostituzione di Sansone per un centrocampista) manda un segnale chiaro alla squadra ed a tutto il pubblico, guardando negli occhi Lazzaro/Maniero: “alzati e cammina”. Sarà un caso, ma dal 63′ con l”ingresso dell’ex Bari e poi successivamente di Seck (entra bene anche il ragazzino della Roma), il piatto della bilancia ha cominciato a pendere decisamente dalla parte azzurra. Subito il palo di Maniero, su splendido cross di Moscati. Poi l’ennesima punizione quasi perfetta di Ronaldo, su cui Fulignati va con una mano aperta e la palla che beffardamente si appoggia all’indietro sulla traversa. Poi finalmente al minuto 81′ la liberazione: l’incornata di Maniero sul corner di Ronaldo che si infila nell’angolo lontano.
I risultati di giovedì ed i tre punti col Cesena, regalano una Pasqua di serenità autentica. Mancano ancora 12 punti al traguardo, non è il momento di mollare la presa, ma modo migliore non c’era per preparare un derby che per la Pro Vercelli potrebbe essere quasi decisivo. Un vantaggio psicologico da sfruttare, ma solo se il Novara sarà quello dal cuore impavido dell’ultima mezz’ora. Le rondini che non fanno primavera in gennaio non sono una stranezza, ma siamo ad Aprile e adesso è il momento di confermare ed accelerare. Domenica 8 aprile al piccolo Piola il derby più delicato degli ultimi anni, poi la Ternana in casa e sapremo se la resurrezione di Pasqua targata Lazzaro/Maniero, non sarà stata solo effimera illusione.
NOVARA: 1 Montipò, 3 Del Fabro, 5 Casarini (k), 8 Chiosa, 9 Sciaudone (30 Maniero 18’st), 11 Di Mariano (2 Troest 40’st), 19 Puscas, 20 Ronaldo (17 Seck 43’st), 23 Moscati, 27 Calderoni (vk), 31 Golobovic. – A disposizione: 12 Farelli, 22 Benedettini, 10 Macheda, 18 Lukanovic, 21 Orlandi, 24 Dickmann, 32 Bove – Allenatore: Domenico Di Carlo
CESENA: 33 Fulignati, 2 Perticone (k), 5 Laribi (vk), 8 Schiavone (10 Cacia 37’st), 14 Dalmonte, 16 Esposito, 18 Donkor, 20 Kupisz (9 Chiricò 37’st), 27 Di Noia (17 Fedele 34’st), 20 Scognamiglio, 30 Jallow. – A disposizione: 1 Agliardi, 22 Melgrati, 4 Cascione, 6 Eguelfi, 7 Fazzi, 11 Moncini, 13 Suagher, 24 Vita, 32 Emanuello – Allenatore: Fabrizio Castori
Arbitro: Sig. Nasca di Bari – Assistenti: Sigg. Vecchi di Lamezia Terme e Citro di Battipaglia
Quarto Ufficiale: Sig. Annaloro di Collegno – Calci d’angolo: Novara 8 – Cesena 5 – Ammonizioni: 26’pt Puscas (N), 33′ pt Scognamiglio (C) – Recupero: 1’pt + 4’st – Note: spettatori 3.581 di cui 2.739 abbonati.