Buongiorno
Novara

Dickmann ha la testa giusta e il Novara torna da Foggia con un tiepido “brodino”

FOGGIA-NOVARA 2-2
Marcatori: 32′ Moscati, 49 Mazzeo (rig.), 59′ Fedato, 83′ Dickmann

LA PARTITA
Poteva essere la partita della svolta, ma anche quella della disillusione, il pareggio quasi in extremis di Foggia, non scioglie i nodi venuti al pettine delle ultime tre gare degli azzurri, ma fornisce anche qualche spunto in positivo. Eugenio Corini non ascolta le sirene che gli consiglierebbero un ravvedimento tattico e conferma il 4-3-3. L’unico cambio rispetto al capitombolo interno con l’Avellino, è l’avvicendamento di Chajia con Macheda, anche perchè le alternative per ora sono pochine, una delle quali poteva essere offerta (almeno in corso d’opera) dal rientro di Lorenzo Dickmann, che come vedremo diventerà determinante. Sull’altra panchina Stroppa ha invece solo certezze, il suo 4-3-3 viene da lontano e non vacilla mai, anche difronte a qualche notevole battuta a vuoto. La differenza di interpretazioni fra le due squadre è plastica fin fai primi minuti, ma al contrario delle altre partite, il Novara parte più concentrato, con la voglia di andare ad attaccare alto gli avversari. Ma saltato il primo pressing (molto buono quello di Di Mariano, Maniero e Sciaudone), i rossoneri trovano vita facile a portare palla fino ai 16 metri, dove soprattutto sugli esterni, la verve di Floriano e soprattutto Chiricò, produce grossi grattacapi. Non è un caso che, seppur a folate, ci vuole poco ai pugliesi per rendersi pericolosi, attraverso fruttuosi cambi di lato orchestrati da un ottimo Vacca. La difesa azzurra però questa volta regge, anche per la bravura di Montipò fra i pali, e trascorsa la fatidica mezz’ora divenuta foriera di dispiaceri in questo inizio di campionato, arriva addirittura un gradissimo premio, sotto forma di autentica perla costruita e realizzata da Moscati.
La sfortuna sembra accanirsi sui padroni di casa, che perdono uno dopo l’altro Camporese, Floriano e Deli, ma non per questo rinunciano ad attaccare a testa bassa, con un Novara che non solo tutto sommato regge, ma quando mette fuori la testa potrebbe anche capitalizzare qualcosa. Lo testimonia la traversa sporca colpita da Sciaudone, dopo un’improvvida smanacciata di Guarna. Il fortino azzurro sembra reggere fino all’intervallo, ma a tempo scaduto Golubovic, molto ingenuamente rovina su Rubin, furbescamente inchiodato dentro l’area ad attenderlo. L’indeciso arbitro Serra sembra non aspettare altro e fischia il rigore che Mazzeo trasforma, mandando le squadre negli spogliatoi in perfetta parità.
L’arma dei cambi è materia riservata solo per Corini, anche per questo i foggiani rientrano in campo con maggiore accortezza e la partita sembra un po’ più bloccata. La frittata di Troest al 59′ però, spalanca la porta a Fedato, e con il vantaggio in tasca, da guardinghi i rossoneri diventano bloccati, mentre al contrario e senza più nulla da difendere, gli azzurri provano a prendere in mano il pallino, ma fino a quando Corini non modificherà il proprio assetto, il tutto sembrerà solo un fuoco di paglia. Prima Chjia e Sansone per Macheda e Di Mariano, poi finalmente con l’invocato Dickmann ed un più congeniale 4-4-2, il Novara sfonda a destra soprattutto con il biondino. Ma per il pareggio ci vuole un colpo di testa, prima sfiorato di un niente da Troest e poi finalizzato da Lollo a 7′ dalla fine. La testa di Dickmann, vale un pareggio che per la classifica è solo un tiepido brodino, ma di questi tempi serve almeno a calmare un po’ l’acidità di stomaco.

CRONACA e TABELLINO
Il Novara entra in campo sicuramente meglio ne è la prova l’episodio al 2′ minuto che porterà all’infortunio di Camporese. Ronaldo indovina il primo dei due passaggi andati a buon fine, pescando in corridoio Maniero, il bomber napoletano sembra in vantaggio su Camporese, ma all’ingresso dell’area cadono entrambi. Il difensore che avrà la peggio, sembra franare addosso all’azzurro, ma per Serra è tutto regolare.
Al 10′ Chiricò spara alla stelle da pochi passi cercando l’angolo alto, un”ottima azione alla mano che lo libera dentro l’area piccola.
Al 23′ Montipò risponde presente deviando di piede in corner, un secco rasoterra di Agnelli.
Alla mezz’ora il Novara passa. Di Mariano va in contrasto sospetto su Rubin per contendere un rinvio in uscita, il possesso è rossonero, ma subito il pallone finisce a Moscati che ha tempo di avanzare e pensare il colpo della domenica, mettendo a segno un destro parabolato dai 25 metri che si spegne sotto l’incrocio con Guarna che può solo guardare: chapeau!
36′ Fedato sfonda a sinistra e dal fondo mette per l’accorrente Agnelli che un passo dentro l’area alza sopra la traversa.
44′ Sciaudone entra in area da sinistra e calcia una palla molle che comunque mette in imbarazzo Guarma, con la palla che smanacciata male dal portiere si appoggia sulla traversa salvando i rossoneri.
50′ Quando il lunghissimo recupero si è esaurito, c’è il fattaccio Golubovic-Rubin già descritto, senza il quale il Foggia avrebbe probabilmente faticato moltissimo a trovare il pareggio.
59′ Mazzeo porta palla in uscita e lancia nello spazio Fedato. Troest è molto più lento e prova ad usare il corpo per rallentarlo, ma finisce goffamente per cadere lasciando all’ex Bari il facile compito di eludere l’uscita di Montipò e depositare nella porta sguarnita.
60′ Troest ha subito una grossissima possibilità per farsi perdonare, saltando libero in area piccola, dopo un corner da destra. Ma il suo colpo di testa a schiacciare esce di un niente con Guarna battuto.
66′ Chiricò ha spazio per puntare ed accentrarsi, ma il suo poderoso sinistro esce di poco sopra l’incrocio.
68′ Ancora Chiricò, questa volta bravo ad entrare in area e sparare rasoterra, trovando ancora una volta attento e concentrato Montipò, bravo a respingere con i piedi.
72′ Dickmann sembra Tomba e se ne va in slalom, ma una volta al limite, non vede il liberissimo Calderoni che si era inserito a sinistra e prova l’imbucata per Sansone che però si perde sul fondo.
84′ Ci prova Golubovic da fuori con un gran destro che Guarda a fatica dirotta in angolo.
87′ Ancora corner da destra, palla a Sansone che c’entra per Dickmann, con il biondino che la mette sotto la traversa (con rimbalzo in porta) per la prima segnatura di testa in carriera.
92′ Cade in area Chiricò, nell’ultima emozione della partita, ma per Serra questa volta c’è addirittura simulazione. Sicuramente l’attaccante pugliese accentua la cadua, ma anche se nelle interviste Chiosa proclama la sua innocenza, qualche dubbio rimane, come per altro in occasione del rigore fischiato nel primo tempo.

FOGGIA: 1 Guarna, 4 Agnelli (K) (18 Deli 45′), 5 Vacca (vK), 6 Loiacono, 7 Chiricò, 14 Martinelli, 19 Mazzeo, 23 Rubin, 26 Agazzi, 27 Floriano (8 Fedato 27′), 31 Camporese (21 Coletti 17′) – A disp.: 22 Pelizzoli, 3 Figliomeni, 9 Beretta, 12 Tarolli, 24 Calderini, 25 Gerbo, 28 Celli, 29 Ramè, 30 Fedele – All.: Giovanni Stroppa

NOVARA: 1 Montipò, 2 Troest (K), 8 Chiosa, 9 Sciaudone, 10 Macheda (26 Chajia 69′), 11 Di Mariano (7 Sansone 69′), 20 Ronaldo (24 Dickmann 73′), 23 Moscati, 27 Calderoni, 30 Maniero, 31 Golubovic – A disp.: 12 Farelli, 22 Benedettini, 3 Del Fabro, 4 Mantovani, 16 Schiavi, 17 Armeno, 21 Orlandi – All.: Eugenio Corini

Arbitro: Sig. Serra di Torino – Assistenti: Sigg. Imperiale di Genova e Mastrodonato di Molfetta
Quarto ufficiale: Sig. Marchetti di Ostia Lido – Calci d’angolo: Foggia 6 – Novara 4
Ammoniti: 19′ Vacca, 52′ Maniero, 59′ Ronaldo, 91′ Chiricò
Marcatori: 32′ Moscati, 49 Mazzeo (rig.), 59′ Fedato, 83′ Dickmann
Minuti di recupero: 4′ pt; 3′ st – Note: al 77′ Corini allontanato dall’area tecnica per proteste

DIVAGAZIONI sul 4-3-3 GRIGIO METALLIZZATO
I bravi cronisti che ieri hanno visto Foggia e Novara, riportano testualmente che i due allenatori hanno giocato in modo speculare. Verrebbe da dire come sia possibile, perchè oggettivamente, al di la dei rispettivi meriti, tutto è sembrato, tranne che le due squadre giocassero allo stesso modo. E allora cosa è giusto e cosa sbagliato? Anche perchè come sempre, le valutazioni cambiano a seconda del punto di vista. A Novara apprezziamo dei rossoneri, il possesso palla, le azioni avvolgenti, la capacità di prendere il fondo, di pressare, di trovare ampiezza. Ma siamo testimoni di come a Foggia, guardino con una certa invidia agli azzurri, la tenuta difensiva, la resistenza passiva fin dentro l’area piccola, il cinismo nel trasformare in goal le poche opportunità create, la solidità complessiva della squadra. Facciamo bene insomma ad aspirare ad un 4-3-3 bello e sbarazzino ma vulnerabile, come quello di Stroppa? No perchè a Foggia rinuncerebbero a qualche fronzolo, per trovare maggiore concretezza. Sarà un caso che queste due versioni del 4-3-3 che più diverse non si può, abbiano prodotto la stessa classifica tendente al grigio metallizzato? (cit. Di Chiara)

RONALDO NON SI DISCUTE!
Le critiche, le perplessità, dovute pure ad una certa aspettativa, sono certamente comprensibili. Si capisce pure come il ruolo di registra sia fondamentale e per questo sia giusto pretendere il meglio, soprattutto in un centrocampo a tre. Ma per favore perchè criticare Ronaldo prima ancora che arrivi? Mi pare lapalissiano che il signor Pompeu che lo sta sostituendo, non possa certo essere paragonato al talento che Lazio ha prelevato dall’Empoli e girato in prestito per tre anni, dimostrando di avere una buona dose di fiducia. Battute a parte, il giocatore va ritrovato a tutti i costi, perchè i colpi ci sono. A Foggia per altro non aveva cominciato malissimo, anche nella fase di non possesso, aiutando i compagni nel pressing teso al recupero palla. Ma quando la palla dobbiamo gestirla, denuncia imprecisioni troppo evidenti, senza contare l’assoluta incapacità di interdizione (non ricordo un contrasto vinto). Nel secondo tempo dello Zaccheria diventa un corpo avulso che passeggia per il campo, quasi smarrito. La sostituzione di Corini sembra quasi più protettiva che punitiva, in quest’ottica, proprio per preservarlo dalla probabile pressione del pubblico “amico”, sarebbe consigliabile un minimo di riposto, connaturato ad un recupero psicologico, a costo di trovare soluzioni di ripiego. Nel 4-4-2 finale ad esempio, nel ruolo di regista Moscardi si è disimpegnato mica male, offrendo uno spunto su cui varrebbe la pena ragionare, in attesa del recupero di Casarini.

LOLLO DICKMANN e la PROPRIETA’ TRANSITIVA
Ha fatto più Lorenzo Dickmann in 17 minuti sul piano dell’intraprendenza, che il resto della truppa nelle ultime tre partite. Tutto ciò aumenta il rammarico per la sua assenza contro il Frosinone, causa il doppio impegno amichevole con la Nazionale under 21, ma ci affranca alla speranza che il recupero degli assenti, che bramiamo da diverse settimane, potrebbero davvero cambiare la valutazione complessiva che ci siamo fatti sulla squadra azzurra. Il punto è quando e come, potrebbe cambiare il Novara, al quale per ora Corini non è riuscito a dare una vera impronta. L’esperienza e soprattutto la capacità di gestire palla sia sull’inizio dell’azione che sui cambi di fronte di cui è portatore Andrea Mantovani, potrebbero aggiungere ulteriore solidità al reparto difensivo, dando anche un po’ di riposo sia a Chiosa, che soprattutto a Troest; ma sono qualità di palleggio, che grazie all’ex granata, potrebbero diventare le chiavi per aprirci ad una nuova visione anche del centrocampo. Con Mantovani arruolabile, la difesa a tre non sarebbe solo un ripiego ma tornerebbe potentemente d’attualità, consentendo agli esterni di lavorare finalmente, per attaccare la profondità dalla metà campo in avanti, proprio come ha dimostrato di saper fare molto bene Dickmann. Inutile soffermarsi sul cosa voglia dire avere o non avere Casarini in campo. Con il capitano, ad agire in protezione e supportando attivamente l’impostazione, persino Ronaldo, scaricato di gran parte delle responsabilità, avrebbe meno rischi da correre e più libertà per provare a mettere in mostra più facilmente, il buono che pure possiede. Per riavere Lollo Dickmann dunque, c’è solo da attendere gli impegni della Nazionale, mentre per Mantovani la disponibilità è assodata fin da subito, resta da capire come stia davvero Federico Casarini. Dato per recuperato già un paio di volte, è poi tornato nel girone degli incerti, senza un apparente motivo. Le recidive ed i dolori latenti che ritornano appena l’ex Bologna aumenta il lavoro sulla caviglia, preoccupano e non poco. Le ultime notizie ci danno Casarini riprovare a rientrare col gruppo a partire da metà settimana, veramente difficile pensare di recuperarlo già domenica sera; ma se non si ferma nuovamente forse da Brescia in avanti, vedremo finalmente tutte le migliori frecce nella faretra di Corini, e questo ci restituirebbe la concreta speranza di cominciare davvero a centrare qualche bersaglio pieno. Quei pochi minuti di Lorenzo Dickmann in campo hanno fatto la differenza a Foggia, quando il Novara ritroverà tutti insieme anche Casarini e Mantovani che cosa è lecito aspettarsi? Per la proprietà transitiva c’è da essere piuttosto fiduciosi. Se poi davvero si vogliono fare voli pindarici, immaginiamoci un domani davvero incoraggiante, se Ronaldo, Sansone e Macheda rendessero anche solo la metà, degli investimenti economici e fiduciari fatti su di loro.

E MO ARRIVA LA CAPOLISTA, CHE SI FA?
Sul 4-3-3 non ci ritorniamo proprio, perchè è noioso scriverne, figuriamoci leggere. Ma la conferma dei tre attaccanti vista per un’ora abbondante nell’inferno dello Zaccheria, potrebbe rivelarsi un tantino azzardata domenica sera, quando al Piola arriverà la capolista Frosinone. Le soluzioni sul tappeto non sono molte, ma qualche possibilità più rassicurante esiste. Innanzitutto il 4-4-2 visto nell’ultima fase di partita contro il Foggia. Anche senza Dickmann, il ruolo di sterno destro di centrocampo, può essere rivestito da Di Mariano con Moscati in regia al posto di Ronaldo. Oppure persino Ronnie, se affiancato da un compagno che lo sostenga, può lasciare l’esterno proprio allo stesso Moscati. Davanti Maniero, affiancato da un compagno, potrebbe soffrire meno della solitudine vista allo Zaccheria. Ma ancora una volta, e certamente contro il Frosinone, la soluzione più semplice, grazie al rientro di Mantovani, potrebbe essere il ritorno alla difesa a tre (Del Fabro-Mantovani-Chiosa) con Moscati in regia (se non recupera Casarini) affiancato da Sciaudone e perchè no da Schiavi oppure Orlandi (ma dove è finito?) e come esterni Di Mariano e Calderoni.
Per il compagno di Maniero, c’è solo l’imbarazzo della scelta, fra coloro che dimostreranno di essere più in forma e motivati.