Buongiorno
Novara

Disabilità, quando manca l’informazione…

E’ vero: quando manca l’informazione, automaticamente arrivano le difficoltà. Non conoscere, non sapere, il più delle volte può costituire un ostacolo all’avanzamento dei “lavori”. Di qualunque tipo di lavoro si tratti.

Oggi ho incontrato Pasquale Gallo. Molti di voi magari lo conosceranno, per gli altri Pasquale è il giovane presidente dell’UIC (Unione Italiana Ciechi). Pasquale è ipovedente. Nella sede di corso Torino, lui e i suoi collaboratori cercano di sfondare un muro, quello del sospetto, del dubbio, della paura che spesso impedisce ai disabili di integrarsi pienamente in un mondo fatto su misura dei normodotati. Oggi con lui, c’era anche Oscar, il suo vicepresidente. Li accompagnava anche l’assessore al Lavoro e alla formazione della Provincia di Novara, Giuseppe Policaro. Tema dell’incontro con i giornalisti: le borse lavoro e la sensibilizzazione rivolta alle aziende sul problema della disabilità, di questa disabilità nello specifico.

Nella telefonata con cui mi aveva annunciato la conferenza stampa, Pasquale accennava alla presenza di direttori o amministratori di aziende medie e grandi del territorio novarese. A riprova dello scetticismo con cui aziende, imprese, enti e categorie vivono il problema della disabilità, c’è stata la totale assenza delle stesse all’incontro, nonostante l’invito esplicito del presidente dell’UIC di Novara. In un periodo in cui la parola “lavoro” viene assimilata alla parola “crisi”, anche i ciechi e gli ipovedenti avvertono che il problema si sta ingigantendo.

Il loro lavoro consisteva principalmente nel rispondere al telefono al centralino di imprese o enti pubblici. Oggi il centralinista è una figura professionale superata dal Voipe e dai call center. “Ma noi non sappiamo fare soltanto questo – spiega Gallo – Con la tecnologia di oggi siamo in grado di gestire software, creare siti internet, lavorare a banche dati e tanto altro ancora. Anche negli URP degli enti pubblici se una persona si avvicina con un foglio che non possiamo leggere, in 7 secondi siamo in grado, con un’attrezzatura specifica, di tradurlo in audio e di risolvere il problema dell’utente. Il problema centrale è che le aziende e gli enti non conoscono le nostre potenzialità e noi vorremmo avviare una forte sensibilizzazione perché le nostre capacità non vadano sprecate. La legge impone l’assunzione di disabili sia nelle aziende private che in quelle pubbliche. Noi possiamo dare molto, ma ci troviamo, fin dal primo approccio, davanti ad una forte diffidenza che non ci permette di mettere a frutto quello che sappiamo fare“.  

Ecco perché, spiega Policaro, “le borse lavoro riservate ai disabili verranno finalizzate a questo obiettivo. Cercheremo di intraprendere un percorso di confronto e di conoscenza con le aziende, facendo capire agli imprenditori quanto possano essere importanti per i loro staff non vedenti o ipovedenti. Ci vuole più sensibilizzazione dell’opinione pubblica con una concreta vicinanza tra istituzioni e privati e Unione ciechi. Le risorse ci sono. Manca solo l’informazione e noi faremo in modo di inserire anche questo tassello“.

In provincia di Novara sono 450 i non vedenti che fanno parte dell’UIC. 60 di loro non hanno un lavoro. 

A riprova delle loro capacità, voglio solo spendere una parola: ho conosciuto personalmente Pasquale Gallo quando lavoravo al’Ufficio Stampa del Comune di Novara. Tramite lo Ial, Pasquale era stato affidato al mio servizio per circa un mese. Lavoravamo insieme, fianco a fianco. E lui era diventato il mio “Google vivente”.

Mi aiutava nella ricerca di materiale, negli approfondimenti di cui, per eventi vari, avevo necessità, nella ricerca di notizie. E lo faceva con una celerità impressionante. Più veloce di Google, mi piace dire. E credo che per facilitare il proprio lavoro, caratteristiche del genere non siano cosa da poco…