Donazione e trapianto di organi, Piemonte eccellenza in Italia. Chiamparino: “La cultura della donazione è un patrimonio della nostra regione”
Il Piemonte è da sempre un’eccellenza nel campo dei trapianti, con strutture come quelle dirette dal professor Mauro Salizzoni (che nelle scorse settimana ha passato il testimone al professor Renato Romagnoli) e dal professor Mauro Rinaldi che sono all’avanguardia in Italia ed e nel mondo per qualità e quantità degli interventi, così come è di rilievo l’attività di trapianto di rene guidata a Torino dal professor Luigi Biancone e a Novara dal professor Vincenzo Cantaluppi. Il trapianto è possibile se c’è un donatore ed è sulla cultura della donazione che occorre insistere e lavorare per mantenere i livelli raggiunti in tanti anni. Tutti i trapianti, anche quelli “ordinari”, permettono ai pazienti in lista di attesa di ricevere la terapia necessaria: il gesto di solidarietà dei familiari dei donatori consente ai riceventi di tornare a sperare in un futuro. “Siamo orgogliosi che il Piemonte abbia raggiunto il traguardo dei 9000 trapianti – hanno commentato il presidente della Regione, Sergio Chiamparino e l’assessore Saitta – E’ la conferma che siamo tra le migliori realtà a livello nazionale ed internazionale. Un grande grazie ai medici e a tutto il personale sanitario per la loro professionalità ed ai donatori per la loro sensibilità e generosità: la cultura della donazione è un patrimonio della nostra regione che intendiamo diffondere sempre di più tra i cittadini. E’ importante la collaborazione con i Comuni e con le associazioni di volontariato. I pazienti in morte encefalica segnalati sono 59,2 per milione di popolazione (lo scorso anno erano 59,1), il numero di donatori utilizzati è di 36,5 per milione di popolazione (lo scorso anno 31,1), le opposizioni espresse in vita dal cittadino o testimoniate dai famigliari sono al 26,5 % (lo scorso anno erano al 34,3). Si conferma pertanto il ruolo del Piemonte tra le regioni capofila in Italia ma è indispensabile sostenere la Rete delle donazioni e continuare a diffondere la cultura della donazione che, tra tutte le strategie possibili, richiede sempre di mantenere alto il livello di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio sanitario regionale. In particolare, a fine novembre 2018 sono stati effettuati 240 trapianti di rene (sono aumentati del 50% quelli da donatore vivente), 137 di fegato, 17 di cuore, 29 di polmone e 4 di pancreas. Grazie a questo incremento dei soli primi 11 mesi 2018 (sono stati eseguiti 427 trapianti), i trapianti di organo sono già aumentati del 4% rispetto a tutto il 2017 (con 406 trapianti eseguiti). Di conseguenza anche il numero di pazienti in attesa di trapianto non è ulteriormente aumentato, per la prima volta rispetto all’ultimo periodo: al 30 novembre 2018 risultavano in lista di attesa 1052 pazienti, rispetto a 1095 registrati al 31 dicembre 2017. Con l’attività degli ultimi 11 mesi è stato possibile effettuare, dall’inizio dell’attività trapiantologica piemontese, 9011 trapianti (gli interventi di trapianto sono stati 8550 poichè in alcuni casi hanno coinvolto più organi).Molto positivo è anche l’andamento delle dichiarazioni di volontà dei cittadini raccolte presso gli uffici anagrafe nell’ambito dell’iniziativa di adeguamento normativo “Una scelta in Comune” portata avanti dal Coordinamento regionale donazioni e prelievi di organi. Ad oggi sono 770 i Comuni piemontesi che stanno registrando quotidianamente le dichiarazioni dei cittadini in ordine alla donazione dei propri organi dopo la morte, 336 quelli in attesa di abilitazione e 98 i comuni in attesa di formazione.